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Marea nera, il gigante petrolifero cinese tende una mano a Bp. Nuovo tappo, le operazioni procedono “come previsto”

12 luglio 2010 0 commenti

USA GULF OIL SPILLIl gigante petrolifero cinese PetroChina sarebbe pronto a collaborare con il gruppo petrolifero britannico Bp, coinvolto nel disastro ambientale nel Golfo del Messico. Lo riferisce oggi il quotidiano economico Financial Times, citando un responsabile cinese.

Secondo Mao Zefeng, responsabile delle relazioni con gli investitori di PetroChina, la prima reazione del gruppo cinese dopo la fuoriuscita di greggio al largo degli Stati Uniti è stata di ragionare su come “aiutare Bp a risolvere rapidamente il problema”.

“Li abbiamo contattati per vedere se potevamo aiutarli sia sotto il profilo ingegneristico che tecnico”, ha detto Mao senza fare cenno a un eventuale aiuto finanziario.

“Non commentiamo voci di mercato. Ma se esiste una possibilità di lavorare insieme, saremo pronti a coglierla favorevolmente”, ha sottolineato Mao.

Per il Financial Times, PetroChina non sarebbe interessata ad acquisire Bp, che ha perduto la metà del suo valore in due mesi, ma potrebbe essere interessato a una joint venture.

UN CONTO SALATO

L’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon e la fuoriuscita di greggio nelle acque del Golfo del Messico sono costate finora al gruppo petrolifero britannico Bp 3,5 miliardi di dollari. La British Petroleum, nel fornire il rituale aggiornamento, ha affermato che l’operazione per l’installazione di un nuovo ‘tappo’ sulla falla “procede come previsto”.

Ieri, il vicepresidente della compagnia, Kent Wells, aveva dichiarato che la posa della nuova copertura dovrebbe “concludersi nei prossimi quattro-sette giorni”. BP ha precisato comunque che anche in questo caso si tratta di un tentativo mai sperimentato prima “a questa profondità e in queste condizioni”.