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Inaugurata a Priolo la centrale solare a concentrazione ideata da Rubbia. Finalmente

14 luglio 2010 0 commenti

SolareTermodinamicoDopo infiniti rinvii, ed un robusto ridimensionamento del progetto iniziale, finalmente il solare termodinamico nella versione perfezionata da Carlo Rubbia vede la luce anche in Italia.  Enel ha infatti inaugurato oggi, a Priolo Gargallo (Siracusa), la centrale solare termodinamica “Archimede”.

La centrale e’ la prima al mondo ad usare i sali fusi come fluido termovettore ed e’ anche la prima al mondo a integrare un ciclo combinato a gas e un impianto solare termodinamico per la produzione di energia elettrica. Archimede puo’ raccogliere e conservare per molte ore l’energia del sole per poterla usare per generare energia elettrica anche di notte o con le nuvole, superando cosi’ il limite tipico di questa fonte rinnovabile. “E’  la pietra filosofale dell’energia, una sorta – ha commentato l’Ad di Enel, Fulvio Conti – di fattoria del Sole. Si tratta di un prototipo 10 volte piu’ costoso (circa 60 milioni l’investimento) rispetto al ciclo combinato a gas ma ci serve a testare questa tecnologia. Il nostro impegno e’ sviluppare nuove tecnologie e migliorare quelle esistenti”. 

Soddisfatta anche la siracusana  Stefania Prestigiacomo. “Questo territorio, questa zona industriale che negli ultimi 50 anni e’ stato il polo di raffinazione del greggio piu’ grande d’Italia _ ha detto il ministro dell’Ambiente _ ed ha subito inevitabilmente danni ambientali, oggi diventa avanguardia della ricerca e della produzione di energia pulita”.

Il solare termodinamico e’ una tecnologia che utilizza una serie di specchi parabolici per concentrare i raggi del sole su tubazioni percorse da un fluido; questo, raccolto in appositi serbatoi, puo’ essere utilizzato per alimentare un generatore di vapore. Il vapore ad alta temperatura e pressione muove le turbine dell’adiacente centrale a ciclo combinati e produce energia elettrica quando serve, risparmiando combustibile fossile. La speciale tecnologia utilizzata nell’impianto di Priolo e’ stata sviluppata dall’Enea.

La superficie totale del campo solare e’ di 80mila metri quadri, mentre la superficie riflettente, l’area degli specchi, e’ di 30.586 mq. Nel campo ci sono 9 ‘stringhe’ lunghe 600 metri, ognuna disposta su due file. Ogni stringa e’ composta da 6 collettori, collegati in serie. In tutto nel campo solare ci sono 54 collettori per 17.280 specchi e 1.296 tubi ricevitori. Il tubo ricevitore di ‘Archimede’, realizzato su brevetto Enea e costruito dall’azienda umbra Angelantoni, al suo interno ha una miscela di sali fusi (Nitrato di sodio NaNO3 al 60% e Nitrato di potassio KNO3 al 40%%) che circolano ad una temperatura di 550 gradi, materiali non infiammabili ne’ tossici ed a basso costo, alla base dei piu’ comuni fertilizzanti, e non inquinanti come gli oli diatermici usati di solito in questo genere di impianti.

 I sali fusi sono anche il fluido impiegato come mezzo di accumulo termico all’interno dei due serbatoi da 13,5 metri per 6,5 metri, uno caldo a 550 gradi ed uno ‘freddo’ a 290 gradi. Qui sta la caratteristica principale di ‘Archimede': mentre il solare tradizionale funziona appunto fin quando c’e’ il Sole, questo prototipo funziona anche di notte, con il fluido che resta caldo e alimenta una turbina a vapore, tanto di giorno che dopo il tramonto, restando in temperatura per un massimo di 8 ore.   

La potenza elettrica dell’impianto e’ di 4,96 MW, con un’efficienza- ancora bassa e da aumentare- del 15,1%. Il risparmio di energia primaria e’ di 2.071 Tonnellate equivalenti di petrolio l’anno, con l’emissione evitata di 3.250 tonnellate di CO2 l’anno.

 L’impianto e’ chiamato “Archimede” per gli enormi specchi parabolici in fila per “catturare” i raggi del sole, che ricordano gli “specchi ustori” di Archimede con i quali lo scienziato avrebbe incendiato le navi romane che assediavano Siracusa durante la guerra punica del 212 a.C.   

L’investimento per la centrale e’ stato coperto interamente da Enel, senza contributi dello Stato. A tal proposito la Prestigiacomo ha annunciato l’accordo con il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini per utilizzare una quota del fondo rotativo per Kyoto per finanziare progetti nel campo della ricerca energetica.