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Marea nera, epopea senza fine. Nuova perdita fa slittare i test sul tappo. I biologi lanciano l’allarme: “I danni sono sottostimati”

15 luglio 2010 0 commenti

Gulf Oil SpillSi allungano i tempi per il test sul nuovo tappo che dovrebbe fermare la fuoriuscita di greggio dalla piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico.

La perdita registrata in cima alla nuova copertura, infatti, non è stata ancora fermata, al contrario di quanto affermato in precedenza. Solo quando gli ingegneri della Bp ripareranno il danno si potrà procedere al test, che servirà per capire se il nuovo tappo sarà in grado di contenere l’intera perdita del pozzo, che dal 20 aprile versa in mare tra i 35.000 e i 60.000 barili di greggio al giorno.

L’ammiraglio Thad Allen, che supervisiona l’intervento, ha dichiarato che ogni sei ore sarà controllato il funzionamento della nuova copertura; il test si concluderà dopo 48 ore.

Intanto, i biologi statunitensi lanciano l’allarme: i danni provocati dalla marea nera sono stati sottostimati dal governo.

Almeno 300-400 pellicani e centinaia di altri uccelli marini che avevano fatto delle coste della Louisiana il loro habitat sono ora ricoperti di petrolio; decine quelli a esserlo “dalla testa alla coda”. Oltre 3.000 uccelli, lungo le coste del Golfo, sono morti o hanno subito gravi danni dalla fuoriuscita del greggio.