Home » Redazione Ecquo » energia »

Energia, in Islanda scende in campo Bjork contro la privatizzazione del settore geotermico

19 luglio 2010 0 commenti

bjorkScende in campo perfino Bjork, “la regina della musica pop dell’Islanda” contro un controverso accordo volto a privatizzare di fatto buona parte del settore dell’energia geotermica del Paese dei geyser. Una battaglia di cui l’eccentrica musicista si fa paladina e che minaccia perfino di destabilizzare la coalizione di governo, secondo quanto riporta il Financial Times oggi in prima pagina.

Pomo della discordia, la vendita di una società energetica islandese, la HS Orka, specializzata nel geotermico, alla canadese Magma Energy per circa 322 milioni di euro. Gli islandesi hanno da molto tempo imparato a incanalare le spettacolari forze geologiche della natura, in un Paese in cui le loro manifestazioni sono evidenti e caratterizzano la stessa conformazione del territorio, e in questo modo il geotermico assicura circa un decimo dell’intera energia elettrica.

La vendita al gruppo canadese “puzza di quegli stessi trascorsi di corruzione che ci hanno portato al crack bancario”, afferma Bjork in una lettera inviata al quotidiano. Secondo la cantautrice l’energia geotermica è una risorsa primaria dell’Islanda e dovrebbe restare in mano pubblica, quindi l’accordo va cancellato.

L’Ft rileva che apparentemente Magma Energy non ha compiuto alcun illecito in questa operazione, ma il tutto ha innescato forte spinte di opposizione e attriti nella stessa maggioranza di governo, di centro destra. I sostenitori dell’accordo affermano che invece gli investimenti dall’estero sono cruciali per sviluppare il geotermico.