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Tagli ai Parchi, appello a Napolitano: “Presidente, intervenga per salvare il patrimonio naturale nazionale”

20 luglio 2010 0 commenti

parco naturaleUn accorato appello per salvaguardare il patrimonio naturalistico italiano dalla minaccia incombente di sostanziosi tagli conseguenti alla manovra finanziaria è stato rivolto in una lettera aperta inviata da Giampiero Sammuri, Presidente di Federparchi e sottoscritta dai Presidenti del maggiori parchi nazionali italiani al Capo dello Stato. I firmatari del documento denunciano “dopo attenta e sofferta riflessione”, il tema , “ormai drammatico del futuro di una parte essenziale dell’attività di tutela del patrimonio naturale nazionale”.

“Lo facciamo – si legge nella lettera aperta inviata al Presidente Napolitano – con piena consapevolezza e assoluto rispetto delle Sue prerogative, che non consentono interventi sulle scelte di governo ma che, grazie all’altissima autorità morale e alla fondamentale funzione di garanzia nell’equilibrio tra le istituzioni, possono fornire alla comunità nazionale essenziali elementi di meditazione e giudizio in momenti delicati. E questo momento è, per i Parchi nazionali, delicatissimo e cruciale. In ragione della decurtazione della metà dei fondi da trasferimenti dallo Stato prevista dalla Legge di assestamento votata dal Senato della Repubblica e ora in discussione alla Camera dei Deputati”.

“Lei conosce perfettamente, signor Presidente, il ruolo che svolgono le nostre aree naturali protette, che tutelano i paesaggi, gli ambienti, gli ecosistemi, le specie di fauna e flora più preziosi del Paese, insieme a ricchissime testimonianze di storia e tradizione locale. Luoghi della nostra identità comune, simboli dell’Italia all’estero. Parte cospicua di una responsabilità che gli italiani hanno nei confronti del resto del mondo, specie in materia di conservazione della biodiversità. Conservazione che, come la proclamazione da parte dell’Onu di questo 2010 Anno Internazionale della Biodiversità sottolinea, deve costituire uno degli obiettivi primari da parte di tutti i responsabili.

Per svolgere questo ruolo essenziale i ventitrè Parchi nazionali hanno complessivamente ricevuto dallo Stato, in passato, circa 52 milioni di euro l’anno. Una cifra – pari al costo di un caffè per ciascun cittadino – di molto inferiore a quella che sarebbe stata necessaria per dotarli delle piante organiche previste e per assicurare un funzionamento ottimale delle attività di conservazione, di vigilanza e di promozione. Il dimezzamento di una cifra già tanto bassa comporterà in concreto, come ha giustamente fatto presente il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, l’impossibilità di far fronte ad adempimenti obbligatori quali il pagamento degli stipendi del personale, degli affitti delle sedi, della benzina per la vigilanza del Corpo Forestale dello Stato, della prevenzione degli incendi.

Ancor meno possibile risulterà svolgere la missione primaria di azione di tutela sul territorio e sarà inevitabile sospendere ogni programma di sviluppo sostenibile, rinunciare ad attivare programmi finanziati dall’Unione Europea, insistere con le utilissime attività educative e di promozione turistica«.
I responsabili dei Parchi nazionali si appellano a Napolitano perchè trovi “il modo più opportuno per contribuire a far riflettere” sulle conseguenze che i tagli comporterebbero e “di cui l’Italia non potrebbe certamente andare fiera”