Il ‘popolo dei parchi’ scende in piazza: un sit-in contro i tagli della manovra
‘Il popolo dei parchi’ scende in piazza venerdì per manifestare contro la manovra finanziaria, già approvata in Senato da pochi giorni e ora all’esame della Camera che prevede, tra l’altro, il dimezzamento dei finanziamenti alle aree potette nazionali. La manifestazione prenderà la forma di un sit in sotto il ministero dell’Ambiente, a partire dalle 11.
Dalla manovra deriva “una scure che si abbatte sul sistema gia’ fragile dei parchi, causandone la totale paralisi o la chiusura della meta’ di essi”, denunciano in una nota Unione per i parchi e la natura d’Italia, 394 (Associazione nazionale personale aree protette), Aidap (Associazione italiana direttore e funzionari aree protette), Aigae (Associazione italiana guide ambientali), Aigap (Associazione italiana guardie dei parchi e delle aree protette), Istituto Pangea, Wwf., Mountain Wilderness, Pro Natura e Italia nostra.
Le sigle denunciano “un gravissimo colpo alla natura e al turismo d’Italia: fauna, paesaggio, fiumi, boschi e coste negli ultimi 24 paradisi naturali (si pensi a Gran Paradiso, Stelvio, Dolomiti Bellunesi, Foreste Casentinesi, Arcipelago Toscano, Sibillini, Gran Sasso, Abruzzo, Circeo, Cilento, Vesuvio, Gargano e molti altri) saranno di nuovo oggetto di speculazione e sfruttamento indiscriminato” e “saranno cancellate anche le politiche ambientali richieste dall’Unione Europea”. E cio’, proprio nell’Anno internazionale della biodiversita’, quando la strategia nazionale riconosce il ruolo strategico dei parchi e la necessita’ di rafforzarli.
Tutte le aree protette nazionali, pari a circa il 5% del territorio nazionale, “costano oggi 50 milioni di euro, appena un caffe’ all’anno per ogni italiano- denunciano le sigle in una nota- ma, evidentemente, l’ambiente, la biodiversità e lo sviluppo sostenibile, temi strategici a livello mondiale, non valgono neppure questo caffè”.
Venerdi, quindi, le associazioni che rappresentano il mondo dei parchi (direttori, dipendenti, guide, guardia parco, educatori ambientali) e quelle ambientaliste hanno organizzato un sit-in al ministero dell’Ambiente, per dire “no a un taglio irrazionale e ai continui attacchi che indeboliscono e screditano istituzioni necessarie e strategiche quali i parchi”.
Nel corso del sit-in, lo ‘Scrigno dei tesori naturali d’Italia’, che i parchi non saranno più in grado di custodire per le future generazioni se verranno approvati i tagli, verrà simbolicamente riconsegnato al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo.
La richiesta del cartello di sigle è che “vi sia un effettivo e definitivo (e non solo sulla carta) riconoscimento delle Aree protette quali strumenti fondamentali e irrinunciabili nelle politiche ambientali” e che “le aree protette nazionali vengano escluse dal dimezzamento dei contributi ordinari” e che i parchi “vengano messi nella condizione di operare per il raggiungimento degli obiettivi strategici e nazionali e comunitari”.