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Marea nera, blitz di Greenpeace: chiuse a Londra stazioni di servizio Bp. Ufficiale: si dimette Hayward

27 luglio 2010 0 commenti

BRITAIN-ACTIVISTS/BPAttivisti dell’organizzazione ambientalista Greenpeace sono riusciti a chiudere varie stazioni di servizio della Bp a Londra: una protesta per sollecitare il colosso petrolifero a politiche energetiche più eco-compatibili. Secondo Greenpeace, il numero delle stazioni di servizio chiuse è 47, la BP invece parla di 12.

La protesta coincide con la pubblicazione dei risultati del secondo trimestre del colosso petrolifero, che ha annunciato perdite record per 13 miliardi di euro (il peggior risultato nella storia aziendale britannica) e uno stanziamento di quasi 24,6 miliardi di euro per far fronte ai costi della marea nera.

Gli ecologisti hanno bloccato il flusso di carburante attivando gli interruttori di sicurezza e poi rimuovendoli per impedire che il funzionamento fosse riattivato. Bp ha liquidato la protesta come “irresponsabile e infantile”. Greenpeace sostiene invece che l’obiettivo è fare pressioni sul prossimo amministratore delegato, Bob Dudley, perché cambi la strategia del suo predecessore, “ossessionato dalle fonti di petrolio ad alto rischio e imprudente da un punto di vista ambientale”.

In una stazione a Camden, a nord di Londra, gli attivisti hanno sostituito il logo della Bp con una nuova versione che mostra il tradizionale “sole a forma di fiore” che affonda in un mare di petrolio.

 

BP, SI DIMETTE HAYWARD

Tony Hayward si dimetterà l’1 ottobre dalla carica di amministratore delegato della British Petroleum e sarà rimpiazzato dallo statunitense Robert Dudley. La notizia, attesa da tempo, è stata confermata ufficialmente in una nota dalla compagnia britannica, al centro dello scandalo legato alla marea nera nel Golfo del Messico.

In un comunicato che contiene anche i dati sugli utili, la Bp ha spiegato che la decisione sull’avvicendamento è stata presa a seguito di un “accordo consensuale”.

Bp ha inoltre reso noto di essersi fatta carico, per la marea nera nel Golfo del Messico, di 32,2 miliardi di dollari (24,7 miliardi di euro) di spese al netto delle tasse; la compagnia prevede inoltre di vendere asset fino a 30 miliardi di dollari (23 miliardi di euro) nei prossimi diciotto mesi.

Bp ha precisato che Dudley – che da giugno supervisiona le operazioni per contrastare la marea nera – si stabilirà a Londra per assolvere il suo incarico e passerà le sue attuali mansioni negli Stati Uniti a Lamar McKay, presidente di Bp America.

Hayward rimarrà nel consiglio di amministrazione fino al 30 novembre e la compagnia intende assegnargli l’incarico di direttore non esecutivo di Tnk-Bp, la sua joint-venture russa.

Il colosso petrolifero britannico, intanto, venderà asset del valore fino a 30 miliardi di dollari nei prossimi 18 mesi per far fronte ai costi che sta sostenendo nel Golfo del Messico per ripulire la marea nera.