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Veronesi candidato alla presidenza dell’Agenzia per la sicurezza Nucleare: “Accetterò solo se mi lasceranno libero”

27 luglio 2010 0 commenti

veronesiOrmai tutti ne parlano, anche se ancora non c’è la conferma ufficiale. Umberto Veronesi è  candidato a diventare Presidente dell’Agenzia per la sicurezza Nucleare e la sua nomina pare più che probabile.

Sono cinque le ragioni per cui il senatore del Pd accetterebbe la nomina dimettendosi dalla carica che ricopre in politica. Condizioni che il medico e ricercatore, sottolinea come imprescindibili per dire ‘sì’ al nuovo incarico.  L’oncologo li elenca in una lettera indirizzata al Corriere della Sera e pubblicata oggi sul quotidiano.

Primo punto: “la scelta non è ancora fatta, non ho accettato la proposta di nomina a presidente ma la sto attentamente valutando – spiega Veronesi – e nel caso in cui accettassi, mi dimetterei dal Senato. Non potrei infatti conciliare attività scientifica, agenzia,e lavori in Senato”.

In secondo luogo, l’oncologo afferma di aver posto “precise condizioni al ‘sì: il piano deve essere tecnologicamente avanzato, economicamente sostenibile, e professionalmente gestito da figure di alto profilo scientifico e non selezionate in base a logiche di partito. Il mio ruolo – aggiunge – deve garantire ampi margini di liberta di decisione e di azione e deve essere compatibile con la mia attività clinica, medica e scientifica”.

Terzo punto: “le mie competenze – spiega il Senatore – in qualità di Presidente, sarebbero di coordinamento degli esperti in materia di nucleare con una responsabilità diretta circa la sicurezza per la salute della popolazione. Chi teme la mia mancanza di sapere sul nucleare va rassicurato: mi occuperò di rischio della salute e prevenzione come faccio da sempre”.

Quarto motivo: «ritengo che la scelta del nucleare sia un bene per il Paese. La mia posizione ha origine scientifiche e storiche e non è cambiata nel tempo”.

Quinto ed ultimo motivo: “la mia eventuale nomina non cambia il mio pensiero, la mia filosofica, il mio impegno sociale – spiega Veronesi – . Il mio contributo alla vita dei cittadini e al Paese, sono convinto sia , in questo momento, accettare un ruolo di tutela della Salute nell’ambito di una scelta nucleare comunque già presa dall’attuale governo”.

Veronesi ricorda di aver sempre aderito ai “valori della sinistra per tutta la vita, dalla resistenza, al mio incarico di Governo di sinistra, fino al mio impegno in Parlamento. Valori che non rinnego e continuerò a trasformare in atti concreti”.

PRESTIGIACOMO: “APPREZZABILI LE PAROLE DI VERONESI”

Ho apprezzato le parole di Umberto Veronesi quando dice ‘A condizione che io sia libero’”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, nel corso della presentazione del Forum nucleare italiano, riferendosi alla lettera scritta dal noto oncologo al ‘Corriere della sera’. “Il governo- ha detto Prestigiacomo- non puo’ che confermare che sara’ cosi’”. Sempre per quanto riguarda l’Agenzia per la sicurezza sul nucleare, il ministro ha detto che “bisogna fare presto e chiudere con le nomine per l’Agenzia per dare garanzie ai cittadini”.

GREENPEACE: “SCELTA D’IMMAGINE”

“La probabile nomina del professor Umberto Veronesi a presidente per l’Agenzia per la sicurezza nucleare e’ evidentemente una scelta puramente di ‘immagine’ ma totalmente priva di senso pratico. Crediamo che nessuno si farebbe operare di tumore da un esperto di sicurezza nucleare. Non vediamo, quindi, su quali competenze specifiche si basi tale scelta”. Lo dice Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia.

“La statura nelle scienze mediche del professor Veronesi e’ indiscutibile e rappresenta un punto di riferimento nella cura dei tumori, in particolare al seno e all’utero- continua il direttore di Greenpeace- distoglierlo dalla sua attività per un’operazione ‘vetrina’ rappresenta una scelta sbagliata, con conseguenze negative immediate: per occuparsi di una materia a lui sconosciuta, dovra’ sacrificare tempo che sarebbe meglio impiegato per curare e assistere i suoi pazienti. Se in questo paese ognuno facesse il suo mestiere le cose andrebbero meglio”.