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Latte di mucche clonate in Gran Bretagna? Un produttore confessa, scatta l’indagine

2 agosto 2010 0 commenti

Mucche di allevamento

Latte munto da bovini clonati negli scaffali dei supermercati del Regno Unito? La Food Standards Agency (Fsa) britannica avvia un’indagine sulla notizia riportata dal ‘New York Times’ alcuni giorni fa, nella quale un anonimo produttore di latticini britannico confessava di aver utilizzato mucche nate da genitori clonati per la sua attività.

In una nota ufficiale, la Fsa si riferisce a “recenti articoli secondo cui latte da mucche clonate sarebbe in vendita in Gran Bretagna. Dal 2007, l’interpretazione che l’Agenzia dà delle leggi vigenti è che latte o alimenti prodotti da cloni e dalla loro prole sono da considerarsi cibi ‘nuovì e dunque da autorizzare prima dell’immissione in commercio”.

“Sulla base delle migliori evidenze disponibili – prosegue la Fsa – si può affermare che non esistono problemi di sicurezza riguardo al consumo di prodotti che derivano da animali clonati e dalla loro prole. La European Food Safety Authority ha emanato un parere nel 2008, nel quale evidenzia che non ci sono prove scientifiche sulla differenza, in termini di sicurezza, fra questi alimenti e quelli che derivano da animali allevati in maniera convenzionale. Ma – sottolinea l’agenzia Gb – bisogna considerare che queste evidenze, seppure in crescita, sono ancora di dimensioni limitate”.

“È quindi responsabilità dell’autorità per gli alimenti di assicurare che i cibi presenti sul mercato rispondano ai requisiti di legge. Come ente preposto, la Fsa non ha ricevuto alcuna richiesta di autorizzazione per l’immissione in commercio di prodotti del genere. E, quindi – conclude la nota – indagherà su ogni notizia di cibo ‘nuovo’ che entra nella catena alimentare senza autorizzazione”.