Nucleare, passa l’emendamento: ripristinata l’incompatibilità dei ruoli. Esulta il Pd
La Camera ha approvato l’emendamento del Pd al decreto sull’energia che stabilisce la incompatibilità per i ruoli di Presidente e membro dell’Agenzia per la sicurezza nucleare e qualunque incarico parlamentare o ministeriale. La modifica, insieme a quella proposta dalla commissione ambiente sui piccoli impianti di energia eolica, determina la necessità che il decreto del governo in scadenza torni al Senato, per la definitiva conversione in legge. Il via libera di palazzo Madama dovrebbe arrivare domani.
Il Pd esulta per il ripristino della incompatibilità, che era stata eliminata dalla maggioranza dopo la proposta del ministro Stefania Prestigiacomo di candidare alla Presidenza Umberto Veronesi che si era dichiarato disponibile a valutare l’incarico governativo, nonostante la contrarietà del suo partito.
“La soppressione dell’articolo 3 del decreto energia – afferma il responsabile Green economy del Pd Ermete Realacci, autore dell’emendamento- è una battaglia vinta. Ripara una grave distorsione che avrebbe pesato in modo inaccettabile sul ruolo stesso dell’Agenzia per la sicurezza sul nucleare. Fermo restando il fatto che il nucleare e’ una scelta sbagliata e costosa per l’Italia, l’Agenzia deve poter garantire una trasparenza e un’indipendenza a tutela dei cittadini su una materia tanto delicata e importante. L’articolo 3 del decreto energia permetteva un obbrobrio impensabile in qualunque paese occidentale e cioe’ che gli incarichi del Presidente e dei membri dell’Agenzia fossero ricoperti anche da politici eletti o da dipendenti ministeriali.Per fortuna grazie al Parlamento e al Partito Democratico questo scempio e’ stato fermato”.
“Il riconoscimento della incompatibilità – sottolineano i senatori ecodem del Pd Roberto della Seta e Francesco Ferrante – riafferma un elementare principio di buon senso e di trasparenza istituzionale.Chi è chiamato a garantire la sicurezza ambientale e sanitaria di una scelta delicata e controversa come il ritorno al nucleare deve essere una figura politicamente indipendente. E così per tutte le Autority, sarebbe stato vergognoso derogare a questo criterio in un caso rilevante per il futuro del nostro Paese. Grazie al Pd è stato scongiurato un ulteriore sfregio alle regole di ogni democrazia”, concludono i sentori Pd.