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Marea nera: la Bp riesce a tappare il pozzo. Finalmente

4 agosto 2010 0 commenti
La plancia di comando della nave piattaforma Helix Q4000 che ha condotto le operazioni

La plancia di comando della nave piattaforma Helix Q4000 che ha condotto le operazioni

E forse questa è la volta buona. L’operazione “static kill”, finalizzata a ‘tappare’ il pozzo di petrolio che ha originato la marea nera nel Golfo del Messico, “ha raggiunto l’obiettivo perseguito”. A dare l’annuncio all’alba di stamani è stata la British Petroleum. Centosei giorni dopo l’esplosione del 20 aprile sulla piattaforma Deepwater Horizon, la fase acuta dell’emergenza è molto probabilmente finita.

“Grazie all’immissione di fango ad alta pressione _ ha spiegato il responsabile delle operazioni Bobby Bolton _ la pressione nel pozzo è scesa sensibilmente nei primi novanta minuti e poi si è stabilizzata ed è tuttora stabile dopo diverse ore. Abbiamo pompato fango per otto ore consecutive e poi abbiamo fatto una pausa per verificare le condizioni e per ora posso dire che tutto sta andando come previsto. Pensavamo di terminale le operazioni questa sera, ma per essere piu sicuri continueremo comunque a pompare fango, con un monitoraggio attento della pressione, fino a domani mattina”.

La Helix Q4000 con le imbarcazioni di appoggio durante le operazioni

La Helix Q4000 con le imbarcazioni di appoggio durante le operazioni

Il soffocamento del pozzo si unisce al “tappo” di acciaio del peso di 75 tonnellate che nelle ultime settimane aveva grandemente ridotto la portata della fuga di petrolio. Secondo la Bp _ sempre attenta ai costi _ questo potrebbe anche bastare ma l’ammiraglio Thad Allen della Guardia Costiera ha chiarito che l’amministrazione Obama richiede anche un “bottom kill” cioè il sigillo del pozzo in profondità _ 2500 metri sotto il livello del mare _ effettuato attraverso uno dei due pozzi di soccorso scavati in queste settimane. E così sarà.