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Monsone disastroso su Pakistan e Kashmir

7 agosto 2010 0 commenti

kashmirfloodstory
Sono già 130 i morti e 700 i dispersi in seguito alle violente piogge monsoniche che stanno flagellando il Kashmir indiano, come già accade da giorni in Pakistan. Particolarmente colpita la città di Leh,situata a 3.500 metri sul livello del mare, e i suoi dintorni, su cui si sono abbattuti alluvioni e smottamenti. Molte le case distrutte. «Abbiamo recuperato 130 corpi finora e almeno 370 persone sono ferite – ha dichiarato il capo della polizia dello Stato del Kashmir Kuldeep Khoda all’agenzia Pti – il numero dei dispersi deve essere ancora essere definito». Fonti inufficiali parlano però di almeno 400 persone di cui non si hanno più traccia, tra cui anche alcuni turisti, che per lo più visitano la località buddista di Ladakh. La Farnesinaspiega che almeno per il momento non risultano italiani coinvolti. Cinque aerei militari con a bordo team di sanitari e medicine, cibo e tende sono già atterrati all’aeroporto di Leh. Oltre 6.000 i soldati e gli agenti coinvolti nei soccorsi, 1.500 di loro stanno rimuovendo detriti alla ricerca di persone che potrebbero essere intrappolate in edifici croallati. Costituiti inoltre 4 centri di rifugiati per 2.000 persone. Interrotte le comunicazioni e le strade con il resto del paese. Simili piogge sono rare nel Kashmir, solitamente soltanto sfiorato dai monsoni che invece colpiscono regolarmente il resto dell’India e il Pakistan in questo periodo.

BLOCCATI ANCHE 40 ITALIANI

Sono circa 40 gli italiani rimasti intrappolati nella zona di Leh, nel Kashmir indiano. Con loro almeno altri 240 turisti stranieri. La notizia, proveniente da fonti indiane è stata confermata ieri dall’ambasciatore d’Italia, Roberto Toscano. ”Per la difficolta’ delle telecomunicazioni – ha aggiunto il diplomatico – abbiamo solo notizie frammentarie della situazione. Una quarantina di italiani sono stati rintracciati. E apparentemente, ma bisogna prendere questa informazione con cautela perche’ molte zone non sono ancora state raggiunte dai soccorritori, non ci sono italiani tra le vittime”. ”Siamo in contatto costante con i responsabili dei soccorsi – ha concluso Toscano – e con la riapertura dell’aeroporto di Leh molti turisti bloccati potranno far ritorno a casa”.

IN PAKISTAN 12 MILIONI DI SFOLLATI

Il Pakistan è ormai in ginocchio a causa delle catastrofiche inondazioni che hanno raggiunto anche il sud del Paese, obbligando milioni di persone ad abbandonare le proprie case: gli sfollati sono dodici milioni nelle sole due province del Pendjab (centro del paese) e di Khyber Pakhtunkhwa (nel nord-ovest). Con un messaggio televisivo, il premier pachistano, Yousuf Raza Gilani, ha lanciato un appello alla comunità internazionale per ricevere aiuti immediati. Le stesse Nazioni Unite hanno detto di dover far fronte a “necessità impressionanti”: la stima dei sinistrati è però inferiore, circa 4,5 milioni, mentre il bilancio delle vittime raggiunge i 1.600 morti in una settimana, oltre ad alcune centinaia di dispersi. I servizi meteorologici pachistani hanno inoltre lanciato un allarme rosso per la minaccia “imminente” di inondazioni nella provincia meridionale di Sind (sud), in particolare nella regione agricola di Katcha, lungo il fiune Indo. L’inviato speciale dell’Onu, il francese Jean-Maurice Ripert, ha detto che verrà lanciato un appello per la raccolta fondi e ha sottolineato il rischio di epidemie, dovute alla carenza di acqua potabile nelle zone colpite dalle inondazioni.