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Cina, lotta alle emissioni: “Consumi troppo? E io ti tolgo la corrente”

17 agosto 2010 0 commenti

Emissioni di gas serraMetodi spicci nella lotta all’inquinamento per le autorità della provincia di Anhiu, nell’est della Cina, che hanno tagliato l’elettricità a oltre 500 fabbriche che non avevano raggiunto i loro obiettivi di riduzione delle emissioni. Lo scrive il quotidiano China Daily spiegando che le 506 fabbriche, che hanno sede in otto città della provincia, operano nei settori più energivori e inquinanti, come minerario, chimico e metallurgico. La scorsa settimana Pechino aveva già chiesto a oltre 2.000 aziende forti consumatrici di energia di eliminare i macchinari obsoleti per non correre il rischio di vedersi negare i crediti bancari, l’approvazione di nuovi progetti o la fornitura di elettricità. E’ l’ultima strategia per ridurre le emissioni, dopo che la Cina è diventata il primo emittente globale di gas serra.

“Una parte dei consumi elevati si spiega con l’obsolescenza degli equipaggiamenti produttivi” ha detto Zhao De, responsabile del dipartimento dell’economia, della tecnologia e dell’informazione dell’Anhui, a proposito delle 506 fabbriche. E’ la prima volta, ha aggiunto, che l’autorità sanzionano un numero così elevato di imprese, anche se la misura arriva nel pieno dell’estate, quando produzione e consumi calano.

Sun Yangzhi, responsabile del cementificio di Zhongcheng nella città di Huaibei, ha spiegato al quotidiano che la sua fabbrica con 700 dipendenti ha saputo che la luce sarebbe stata tagliata con soli due giorni d’anticipo. “Siamo molto preoccupati perchè molte tonnellate di materiali andranno perdute se non si usano per produrre il prima possibile. Inoltre, non potremo onorare le commesse” ha detto al China Daily.

La sospensione delle forniture elettriche mira a consentire alla provincia, nei pressi di Shanghai, di raggiungere i suoi obiettivi di consumo di energia per fine anno, dopo che un’ondata i caldo eccezionale durata due settimane ha provocato un boom dei consumi per il condizionamento. Anche le province vicine hanno adottato misure restrittive. A Nanjing, capitale dello Jiangsu, da giovedì scorso è stato imposto un tetto ai consumi di 1.000 aziende mentre un numero imprecisato di fabbriche ha sospeso la produzione. Nella provincia dello Zhejiang, 69 imprese della città di Jinhua subiscono razionamenti da luglio a settembre e a Shaoxing, che consuma un quarto dell’energia della provincia, 200 imprese sono razionate fino a fine anno.