Sulla costa non è arrivato nulla e con ogni probabilità nulla arriverà. Ma tre consistenti macchie di idrocarburi, due delle quali sono particolarmente consistenti e vischiose, sono state individuate nel pomeriggio di ieri dalla capitaneria di Porto di Ravenna, opportunamente allertata da una imbarcazione, circa 10 miglia al largo di Casalborsetti, sulla costa ravennate. 

Le macchie si trovavano a sei miglia dalla piccola piattaforma per estrazione di gas denominata «Agostino C» (un impianto alto 56 metri e grande 60 metri per 27 che pesca su un fondale di 24 metri). Al momento però non è possibile stabilire alcuna correlazione tra la piattaforma e l’inquinamento, anche perchè la piattaforma pompa gas e non petrolio. Piu probabile che le macchie provengano da una nave che ha lavato in mare i serbatoi.

Due delle tre principali chiazze, della lunghezza rispettivamente di 800 e 500 metri ciascuna, sono state raggiunte dalle  operazioni di bonifica: dalla macchia principale sinora sono stati recuperati circa 50 metri cubi di petrolio ed è in coirso la bonifica delle altre. Sono stati naturalmente effettuati dei campionamenti per capire la natura dell’idrocarburo, che serviranno per le indagini. La Guardia Costiera ha inviato anche un aereo Atr42, che ha effettuato rilievi da Goro a Cattolica  fino a 40 chilometri dalla costa e ha mostrato come le correnti stiamo spingendo le macchie in direzione nord-est, quindi lontano dalla costa.

È stato chiesto e ottenuto dal Ministero dell’Ambiente l’impiego dei mezzi antinquinamento della soceità Secomar: è così entrata in funzione l’unità navae Secomar 4 di base a Ravenna e attrezzata con panne, skimmer e prodotti disinquinanti. il recupero del petroilio è opera loro.  Si indaga ora su origine e cause dell’inquinamento. Oggi è intervenuto anche l’elicottero dei Vigili del Fuoco di Bologna che ha trovato altre macchie piu piccole a 18 chilometri dalla costa.