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Contaminazione da cromo: il sindaco di Treviglio (Bg) denuncia azienda

19 agosto 2010 0 commenti

cromoNella falda aquifera c’è  cromo esavalente, e per questo il sindaco di Treviglio ha denunciato un’azienda di Verdellino. Da tempo un’ampia fetta della pianura bergamasca (che comprende oltre alla città di Treviglio anche i paesi di di Ciserano, Verdellino, Arcene e Castel Rozzone) si trova ad avere a che fare con la presenza di cromo esavalente nelle proprie falde acquifere, e da mesi le indagini hanno cercato di capirne l’origine. Ora l’Agenzia Regionale per l’Ambiente (Arpa) ha evidenziato una nuova responsabile nella ditta «Cromoplastica International» di Verdellino. E per questo il sindaco di Treviglio Ariella Borghi ha presentato alla Procura della Repubblica una denuncia nei confronti dell’azienda, e ha comunicato che, nel caso in cui le conclusioni dell’Arpa vengano confermate anche da ulteriori analisi e confronti, chiederà alla ditta il risarcimento dei danni provocati. Il cromo ha infatti contaminato diversi pozzi idrici privati per uso potabile, agricolo, produttivo caseario e zootecnico, che sono stati chiusi. E gli utenti sono stati allacciati all’acquedotto comunale, con lavori che si prevede costeranno tra i 150.000 e i 200.000 euro. Spese per le quali si chiederà il rimborso al responsabile dell’inquinamento.

L’inquinamento da cromo esavalente risale al 2000 dopo una perdita da un impianto della ditta chimica Castelcrom di Ciserano e mnonostante la bonifica del 2001 in questi anni si sono succedute “ondate” di inquinamento proveniente da varie aziende. Sempre in provincia di Bergamo, anche la Val Seriana è minacciata dal cromo esavalente. In un pozzo di Gazzaniga due anni fa l’Arpa ha trovato un’allarmante concentrazione di 640 microgrammi per litro.

L’inquinamento ha mostrato un nuovo picco nel 2009 nei Comuni di Ciserano, Arcene, Verdellino, Treviglio, Caravaggio, Lurano, Castel Rozzone e Brignano Gera d’Adda . E ad aprile 2010 quattro pozzi privati sono stati chiusi dal sindaco  Ariella Borghi perché trovati con una concentrazione di cromo esavalente oltre i limiti di legge: 73, 66, 67 e 58 microgrammi per litro, a fronte di una soglia di 5 microgrammi in falda. Ma nei pozzi più a nord il livello ha superato abbondantemente i 600 mg, 120 volte rispetto al consentito. La contaminazione riguarda anche l’acqua potabile: se negli ultimi mesi la concentrazione totale di cromo, compreso quello innocuo per la salute (trivalente), è scesa a 7-8 microgrammi per litro, fino a un anno fa arrivava a 15-20. Il valore è sotto il limite di legge (50 µg/l),  ma questo non è certo tranquillkizzante: il cromo esavalente nell’acqua non dovrebbe proprio esserci