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Il clima cambia anche la geografia: “La Crimea diventerà un’isola”

19 agosto 2010 0 commenti

climaLa Crimea potrebbe separarsi dall’Ucraina. Non tanto politicamente, quanto fisicamente. Le possibilità che in un prossimo futuro la penisola sul Mar Nero non sia più agganciata alla terraferma sono alte. Almeno secondo quanto ha detto Nicolai Kulbida, capo del Centro idrometrico d’Ucraina . A causa del riscaldamento globale e dell’innalzamento del livello dei mari la Crimea diventerebbe quindi un’isola. Un innalzamento di circa 50 cm del livello del Mar Nero provocherebbe la divisione della penisola dal continente.

Oggi la Crimea è collegata sul lato nord al resto dell’Ucraina tramite l’istmo di Perekop, che ha una larghezza minima di circa 5 km e divide il Mar Nero dal Mar d’Azov. Ad ovest dell’istmo vero e proprio si estende la zona del Sivas, costituita da baie e paludi, detta anche “falso lago”. È qui che secondo Kulbida si hanno già ora i maggiori problemi. I collegamenti stradali e ferroviari passano attraverso Armiansk, in direzione Nord-Ovest, e verso Henichesk, già sulla terraferma oltre il Sivas, verso Nord-Est. Tutta questa parte, secondo Kulbida, potrebbe scomparire sotto le acque.

Il presidente dell’Accademia delle scienze della Crimea Victor Tarasenko ha avvisato di andarci però con i piedi di piombo, per non scatenare inutili allarmi. Il pericolo non è certo dietro l’angolo e anche se la possibilità teorica che la Crimea diventi davvero un’isola esiste, sarebbe una questione di “centinaia di migliaia di anni”. Certo è che la torrida estate 2010, non tanto in Ucraina o in Russia, ma per il fatto che le temperature elevate sono arrivate sempre più a nord, potrebbe portare a un nuovo record di scioglimento dei ghiacci dopo quello raggiunto nel 2007, ha fatto notare Alexander Frolov, capo del Servizio Federale per il monitoraggio ambientale ucraino.

Stando alle dichiarazioni di Kulbida, riportate da diversi quotidiani, alcuni scienziati ucraini sarebbero molto preoccupati dopo che nella zona orientale della Crimea, nel Sivas appunto, si sarebbe osservato un innalzamento del livello delle acque sino 30-40 cm. Basterebbe insomma poco per raggiungere i livelli di guardia, anche se ancora non è chiaro se si tratti di un fenomeno duraturo o passeggero.

La Crimea, che costituisce una Repubblica autonoma dell’Ucraina, confina sullo stretto di Kerch, all’estremità orientale della penisola, con la Russia. Dopo i recenti accordi di aprile sulla definizione dei confini, Kiev e Mosca hanno deciso la costruzione di un ponte sullo stretto che entro il 2014 dovrebbe collegare la Crimea con la penisola russa di Taman. Un innalzamento del livello del Mar Nero metterebbe in discussione non tanto la costruzione di questo ponte, quanto evidenzierebbe la necessità di rivedere i collegamenti sul versante nord con l’Ucraina. Sia la strada che la ferrovia corrono infatti praticamente a livello attuale delle acque.