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Mais ogm in Friuli: è scontro sulla contaminazione dei campi vicini

21 agosto 2010 0 commenti

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Contaminati o non contaminati? Sulla vicenda dei campi limitrofi alla piantagione illegale di mais ogm si apre un ampio dibattito, con il ministro che minimizza e molte associazioni _ l’intero cartello della “Task Force”, Coldiretti e Greenpeace in testa _ che accusano. Intanto la Procura della repubblica di Pordenone ha chiuso le indagini circa la presenza di mais Ogm in un campo di Fanna (Pordenone): lo ha rivelato il procuratore Luigi Delpino, che ha annunciato di aver inoltrato al Gip la richiesta di  condanna e della distruzione del campo, risultato seminato con mais transgenico.

 

COLDIRETTI ALL’ATTACCO

”Allarme, sconcerto e preoccupazione” sono espresse dalla Coldiretti del Friuli Venezia Giulia per i risultati delle analisi secondo le quali, su 30 campioni prelevati nei campi limitrofi a quello seminato con mais Ogm nel Pordenonese, 15 risultano positivi alla presenza di materiale Ogm.  Secondo la Coldiretti, ”la vicenda dimostra l’impossibilita’ della coesistenza” di coltivazioni Ogm con quelle radizionali”.  ”Non so – ha detto oggi la direttrice della Coldiretti Fvg, Elsa Bigai – quale essiccatoio friulano si porterebbe in casa mais contaminato nella misura di quello trovato nei campi del pordenonese. Il limite dello 0,9% oltre il quale gli alimenti e i mangimi sono considerati, tecnicamente e giuridicamente, geneticamente modificati – ha spiegato – si riferisce infatti agli alimenti e ai mangimi e non gia’ al prodotto sul campo che – ha sottolineato – deve essere Ogm free”.  

”Non capisco quindi come alcuni possano brindare a una supposta mancata contaminazione”, ha aggiunto la Coldiretti Fvg per la quale ”la contaminazione e’ pesantissima” e ”le analisi successive lo dimostreranno ancora piu’ chiaramente”.  ”Questo atto illegale – ha concluso Bigai – ha dimostrato, contrariamente ai suoi veri obiettivi, l’impossibilita’ della coesistenza e ci auguriamo che di un tanto prenda coscienza anche il ministero delle Politiche agricole e forestali che ha rilasciato ieri dichiarazioni quantomeno superficiali e ci auguriamo anche il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, dopo che i capigruppo di tutti gli schieramenti politici avevano espresso un giudizio favorevole, approvi la legge che vieta di coltivare Ogm in regione al fine di mettere la parola fine a questa vicenda assolutamente inaccettabile”.

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Non meno critica Greenpeace: ”In base alle norme europee il limite dello 0,9% vale per alimenti e mangimi. Non esiste nessuna soglia di tolleranza per le sementi, che devono essere Ogm-free. Oggi, finalmente sono stati pubblicati i dati ed e’ stata quindi confermata l’illegalita’ nei due campi di Fanna e Vivaro, volontariamente e illegalmente seminati con mais Ogm Mon 810. Come diciamo da tempo e’ necessario da tempo distruggere immediatamente il campo di Fanna per bloccare la contaminazione”. Cosi’ Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di GreenPeace, commenta l’esito delle indagini svolte dal Ministero delle Politiche Agricole sui campi friulani adiacenti a quelli seminati con mais Ogm: secondo i risultati dei test, la meta’ dei campi presenta un livello di contaminazione dello 0,9%. Una soglia che, per Greenpeace, si applica pero’ solo ad alimenti e mangimi e non appunto alle sementi.  
Secondo l’associazione ambientalista, ”bisogna inoltre avviare un capillare campionamento e verifica di tutte le coltivazioni di mais nella zona per verificare la contaminazione e risarcire i coltivatori onesti che si sono trovati i campi contaminati a causa di questo gesto illegale e irresponsabile ad opera di Giorgio Fidenato”. E ”se le autorita’ avessero per tempo eliminato i due campi transgenici, ora si sarebbe potuto evitare di spendere soldi pubblici per verificare l’estensione della contaminazione”.

IL MINISTRO GALAN AVEVA MINIMIZZATO

Nessuna contaminazione di ogm in Friuli Venezia Giulia. Ha detto ieri il ministero delle Politiche agricole, spiegando che “i risultati delle analisi sulla presenza di ogm commissionate dal ministero delle Politiche agricole in collaborazione con l’Ispettorato centrale per la tutela della qualita’ e repressione frodi (Icqrf), il Corpo forestale dello Stato, la Regione Friuli Venezia Giulia e affidate all’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (Ersa), evidenziano che su 30 campioni effettuati sui campi limitrofi a quello gia’ dichiarato seminato con mais ogm 15 risultano negativi”, mentre “altri 15 risultano positivi alla presenza del seme ‘MON810′” della Monsanto “ma in percentuali inferiori allo 0,9%, che costituisce il limite stabilito dal regolamento comunitario oltre il quale gli alimenti e i mangimi sono considerati, tecnicamente e giuridicamente, geneticamente modificati”.  I risultati, spiega il dicastero in una nota, “sono gia’ in possesso della magistratura, che decidera’ il da farsi”. Il ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, “intanto ha incaricato il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (Cra) di effettuare ulteriori campionamenti ed analisi”, al fine di “acquisire gli elementi scientifici da utilizzare, in accordo con la Regione Friuli Venezia Giulia e le altre Regioni, anche a supporto dell’adozione delle linee guida sulla coesistenza”. In ogni caso, “la produzione su cui sara’ riscontrata la presenza di ogm sara’ utilizzata unicamente per la ricerca”.

ESULTANO I PRO OGM

I risultati delle analisi richieste dal ministero delle Politiche Agricole dicono che “non c’e’ stata commistione di mais”, e questo “e’ un gran risultato” poiche’ “dimostra che la coesistenza e’ possibile, e che non va valutata in metri ma in giorni”, cioe’ “differenziando il periodo di semina”. Esulta il presidente di Futuragra, Silvano Dalla Libera, commentando i dati diffusi dal ministero delle Politiche agricole sui campioni di terreno prelevati dai campi circostanti quelli coltivati a ogm a Fanna e Vivaro (Pordenone).   Insomma, “non si puo’ parlare di contaminazione”, ha sottolineato Dalla Libera, aggiungendo che “a questo punto gli agricoltori italiani possono scegliere quello che vogliono” seminare e coltivare. Violando la legge, ma questo a Futuragra pare importare poco.

MA GLI AMBIENTALISTI DELLA “TASK FORCE” NON MOLLANO

Dopo le dichiarazioni equivoche del ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, chiediamo di fare immediata chiarezza in merito ai risultati delle analisi sulla presenza di ogm in Friuli. Lo afferma in una nota la ‘Task force per un’Italia libera da ogm’, l’insieme di 27 organizzazioni contrarie agli organismi geneticamente modificati, che chiedono a Galan di “rispondere a tre quesiti sui risultati delle analisi condotte nei campi in Friuli”.

Eccoli qui:

 1) Sono ogm o meno i campi nei quali e’ stata autodenunciata la semina con mais
geneticamente modificato proibito dalla legge italiana?

2) La presenza nei terreni confinanti di 15 campioni contaminati su 30 e’ una preoccupante enormita’ considerando
che la contaminazione e’ avvenuta da un solo campo ed in solo anno. E’ necessario chiarire se le analisi sul mais
coltivato in questi terreni sono state fatte sui nuovi semi o sulle piante e sapere quante piante sono state contaminate, considerato che una pianta non e’ modificata in percentuale ma e’ tutta ogm o non lo e’?

3) Sulla base di quale norma il Ministro intende destinare alla ricerca i campi di mais risultati seminati illegalmente con mais geneticamente modificato vietato in Italia? Ovvero se ritiene che la sperimentazione possa partire dall’illegalita’?