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Putin: “Il clima cambia, ma l’uomo non c’entra”. Lo scienziato: “Non è vero”. Ma la Tv russa lo censura

24 agosto 2010 0 commenti

AntarticoIn negazionismo avanza in Russia. Il cambiamento climatico sarà davvero influenzato dall’attività umana? Questo è giunto a chiedersi oggi il primo ministro russo Vladimir Putin, visitando nell’isola di Samoilovsky, nel nord estremo della Russia, una spedizione scientifica tedesca che sta studiando, appunto, il clima.

“Il cambiamento climatico interviene perché la Terra respira, cioè, si lascia sfuggire del gas, del metano, o a causa dell’influenza dell’attività umana?” s’è chiesto il premier, parlando davanti alle telecamere. “10mila anni fa – ha continuato – i mammuth hanno cominciato a morire a causa del cambiamento climatico, dell’elevazione del livello degli oceani e della riduzione dei pascoli. Sono venuti qui, sulle isole. E tutto questo è avvenuto senza influenze umane”.

Il membro della spedizione tedesca, la ricercatrice Inken Preuss l’ha corretto, precisando che in realtà l’impatto umano sul cambiamento climatico c’è eccome. E ha spiegato: “L’utilizzo di differenti carburanti ha un effetto molto più grande sul clima che le espulsioni naturali di metano”. “Quel che accade oggi – ha proseguito – non s’è mai visto prima. E il genere umano è all’origine di un contributo molto importante al cambiamento climatico”. Chiaro, semplice, inoppugnabile. La risposta della ricercatrice non è però stata trasmessa dalla Tv russa.

Nel 2003 l’allora presidente Putin s’attirò le critiche delle organizzazioni ecologiste ironizzando sull’innalzamento di due o tre gradi centigradi della temperatura media terrestre. Putin disse che questo cambiamento avrebbe permesso ai russi di “spendere meno per cappotti e vestiti caldi”. E, inoltre, aveva detto che si sarebbero visti dei risultati positivi per l’agricoltura.