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Cala l’inquinamento a Milano. Ma i limiti Ue sono stati già sforati 50 volte. E siamo solo a fine agosto

29 agosto 2010 0 commenti

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Il comune di Milano esulta: l’aria del capoluogo non e’ piu’ ‘multabile’ dall’Unione Europea. Nei primi sette mesi di quest’anno, infatti, il livello medio del Pm 10 e’ stato di 40 microgrammi per metrocubo, cioe’ entro i limiti previsti da Bruxellesche per lo smog ha messo in mora l’Italia.

A confermarlo, dice il comune, sono i dati di monitoraggio sull’ecopass del’agenzia Mobilita’, Ambiente e Territorio, una differenza sensibile rispetto ai 44 microgrammi registrati l’anno scorso e vistosa rispetto ai 58 microgrammi del 2002. ”Anche l’anno scorso stare a Milano era una cosa nociva, ora no” ha detto il direttore dell’agenzia Bruno Villavecchia.

Secondo il direttore dell’agenzia, il risultato non e’ dovuto alle condizioni meteo (meno favorevoli degli anni scorsi a pulire l’aria) ma alle politiche antismog come il blocco delle auto non catalitiche ed euro 1 e 2 diesel per 12 ore al giorno nei mesi freddi decisa dalla Regione e soprattutto Ecopass, il biglietto di ingresso in centro citta’ per i mezzi piu’ inquinanti che dal primo giugno e’ stato applicato a tutti i diesel – anche euro 4 o 5 – che non hanno il filtro antiparticolato.

Grazie alla fine della deroga per le auto a gasolio, infatti, le emissioni allo scarico nei primi sei mesi dell’anno sono diminuite del 14%, quasi un quarto in meno rispetto a quando non c’era l’ecopass: ad aprile erano l’8% in meno, a giugno addirittura il 21%. Ed e’ questo che, secondo Villavecchia, conferma la bonta’ dell’Ecopass che e’ ”un provvedimento strutturale dato che il ricambio delle auto e’ irreversibile”, una tassa sul traffico – al di la’ di che auto si guida – come chiede il comitato Milanosimuove, che vorrebbe fare un referendum, rispetto a questo ”sarebbe un passo indietro”. I dati sui primi sei mesi di quest’anno indicano che da quando c’e’ l’Ecopass non solo ci sono meno auto in centro, ma anche meno incidenti e la gente prende piu’ spesso i mezzi pubblici. Nell’area a pagamento fra gennaio e giugno sono entrati 1.038.851 veicoli, un po’ piu’ dei 991.554 dell’anno scorso ma comunque il 12,9% in meno di quando non c’era il biglietto d’ingresso. Gli incidenti sono stati del 10,1% in meno rispetto ad allora. L’unica cosa che e’ aumentata sono i clienti della metropolitana. Rispetto a quando non c’era l’Ecopass ci sono stati 281.908 viaggiatori in piu’ al giorno (+10,1%) e l’aumento c’e’ stato anche rispetto all’anno scorso (+1,3%).

IL PD: DATI PARZIALI E NON COMPARABILI

I dati sugli effetti dell’Ecopass sono «generici, assolutamente parziali, non comparabili» rileva Roberto Caputo, vicecapogruppo del Pd nel Consiglio Provinciale di Milano. Caputo critica anche il «metodo. Emettere un comunicato su una questione importante come l’Ecopass il sabato pomeriggio di fine agosto è molto singolare». «Forse – continua Caputo – si voleva glissare sulla notizia. Ed addirittura gridare alla vittoria è decisamente esagerato. Vengono infatti forniti . E comunque anche se questi fossero davvero i risultati ottenuti, si tratterebbe veramente di poca cosa di fronte all’enorme spesa dei cittadini milanesi. E poi guarda caso non si parla del resto della città. Come se l’aria fosse immobile ed a Palazzo Marino interessasse solo la salute di coloro che vivono nella zona Ecopass». Per Caputo l’Ecopass «è fallito, non è servito neanche come tassa di scopo. Così com’è, è solo una tassa iniqua per i cittadini, oltrettutto i più deboli. Ed anche la logica ‘pago e posso inquinarè è decisamente aberrante. Ecopass rimane una delle sconfitte principali del sindaco Moratti».

LEGAMBIENTE: LIMITI SUPERATI 50 VOLTE. SCETTICI I VERDI

‘Milano ha superato il livello di allarme dei 50 microgrammi di Pm10 nelle 24 ore gia’ cinquanta giorni dall’inizio dell’anno e il limite massimo di superamenti fissato dall’Unione Europea e’ di 35”: Damiano Di Simine, il presidente di Legambiente Lombardia, commenta cosi’ i dati sulle polveri sottili diffusi dal Comune. ”I parametri di Bruxelles sono due – ha ricordato – uno sono i giorni di superamento, gia ampiamenti sforati, l’altro il dato medio che pero’ non va fatto a fine estate ma a fine anno”. E’ cauto sui dati Di Simine, mentre Carlo Monguzzi, storico esponente dei verdi ora passato al Pd, e’ a dir poco scettico. ”I dati – ha detto – sono strabilianti, meravigliosi, incredibili. Non ci credo neanche se me lo dice Gesu’ bambino”. Secondo Monguzzi, le misure prese finora – come l’Ecopass e il blocco della circolazione per le auto piu’ inquinanti nei mesi freddi non sono abbastanza. E anche Di Simine vorrebbe investimenti piu’ forti non solo per cambiare i veicoli ma anche per invitare a evitare proprio di usare la macchina. ”Se le emissioni delle auto scendono da 10 a 8 ma il traffico aumenta del 20% – ha aggiunto – non ci sono benefici”. ”Se l’unico discorso e’ quello del cambio della macchina – ha osservato Marco Cappato che fa parte del comitato Milanosimuove che chiede un referendum per trasformare ecopass in una vera tassa d’ingresso per tutti – non basta. Noi non siamo per togliere ecopass ma per cambiarlo in una tariffa che promuove i mezzi alternativi”.