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Lo Iucn lancia l’allarme: l’acqua potrebbe esaurirsi

6 settembre 2010 0 commenti

Acqua del rubinetto

Acqua del rubinetto

L’acqua è rinnovabile?

Sì, fino a un certo punto però. Questo è il pensiero esposto dallo Iucn (Unione mondiale per la conservazione della natura):  il fluido più comune, e necessario, potrebbe esaurirsi. Le attività dell’uomo stanno mettendo a dura prova le risorse idriche naturali, una su tutte la crescente urbanizzazione dove queste sono collocate.

Prevenire è meglio che curare secondo l’Ucn, che reputa inutile adottare misure di tutela una volta che l’acqua è già, fortunosamente, arrivata nelle aree urbane. Mai come in questa occasione, secondo l’Ucn, bisogna lavorare a ‘monte’ del problema.

Un buon inizio dovrebbe essere la ricerca di un equilibrio, sano, degli ecosistemi, accompagnata dalla protezione e valorizzazione degli strumenti ‘naturali’ di salvaguardia come le piante, le risorse moreniche e le zone umide: tutti ‘organismi’ in grado di ridurre i rischi di calamita’ e la vulnerabilità dei territori all’origine e fino alle aree urbane.

Per lanciare l’allarme l’Ucn ha scelto come teatro la Cina, una delle aree che più potrebbe essere interessata dalla carenza idrica. Il colosso d’oriente, entro il 2015, dovrebbe vedere più della metà dei suoi abitanti vivere in aree urbane. Ma i problemi ci sono già adesso: oggi più di 400 delle 663 grandi città cinesi soffrono di problemi di carenza idrica e più di 100 soffrono di grave carenza nell’approvvigionamento e nell’erogazione.

Ma, secondo l’Ucn, non è troppo tardi. Se la Cina saprà investire in sistemi e accorgimenti di carattere naturale, allora potrà diventare anche un laboratorio per la salvaguardia delle risorse idriche. Il tempo stringe, bisogna fare in fretta.