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Per dare un taglio alle emissioni, arrivano le stoviglie biodegradabili

6 settembre 2010 0 commenti

piattiDesign made in Italy e basso impatto ambientale: nascono le stoviglie biodegradabili, che arricchiscono la casa e rispettano la natura. Appartengono alla collezione Cloe, tutti prodotti firmati dalle italiane Novamont ed Eco-Inn e realizzati interamente in mater-bi, materiale di bioplastica ricavato da materie prime agricole che evita la dispersione nell’ambiente di plastica, e permette la riduzione dell’emissione di anidride carbonica. Arriva quindi a casa e sulla tavola una nuova linea di piatti biodegradabile e compostabile, che, spiegano Novamont ed Eco-Inn, “punta a diffondere il cosi’ detto ‘Ho.Re.Ca’, ossia stoccaggio e movimentazione facilitati dal peso ridotto delle stoviglie e dalla loro ‘naturale’ infrangibilita’, lavaggio in lavastoviglie industriali a temperature inferiori ai 60 gradi e compostaggio finale con un risparmio complessivo di risorse e di energia sull’intero ciclo di vita del prodotto”.

Obiettivo della nuova linea di prodotti, “lanciare sul mercato un’intera famiglia di stoviglie e prodotti in grado di sostituire quelle tradizionali in materiale plastico altamente inquinanti, senza rinunciare al risparmio e alla praticita’”. Cloe, spiegano i realizzatori, e’ una linea “pensata per soddisfare le nuove tendenze ed esigenze del mondo della ristorazione e del catering”. Caratteristiche delle eco-stoviglie, sono “praticita’, sicurezza, leggerezza, eleganza, economicita’ ed ecosostenibilita’”.

Ecco, in sintesi, le caratteristiche delle stoviglie biodegradabili di Novamont ed Eco-Inn: – PESO RIDOTTO: 100 piatti tradizionali in ceramica pesano 40 chili, 100 piatti Cloe pesano 5 chili. Questo consente una riduzione dei costi di movimentazione e una facilita’ di trasporto e stoccaggio anche a fine servizio; – RESISTENZA: le stoviglie resistono agli urti, facilitando notevolmente le operazioni di riordino e di cambio delle portate durante il servizio; – RICICLO: possono essere riutilizzati dopo il lavaggio in lavastoviglie (fino a 3 volte se si utilizza una lavastoviglie industriale a temperature inferiori a 60 gradi); – SMALTIMENTO: a fine vita vengono smaltiti con il rifiuto organico, con un notevole risparmio rispetto a quelli tradizionali in materiale plastico.