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Sindaco ambientalista ucciso, la pista è camorrista. Indaga l’antimafia

7 settembre 2010 0 commenti

VassalloA 24 ore dalla brutale esecuzione del sindaco di Pollica (Salerno), Angelo Vassallo , prosegue senza sosta il lavoro degli inquirenti impegnati ieri fino a tarda sera nell’esame dei riscontri rilevati sul luogo del delitto e delle carte sequestrate negli uffici del sindaco del Comune cilentano. Oggi in Procura dovrebbero essere ascoltati alcuni amici e parenti ai quali il sindaco paladino della legalita’ e dell’ambiente, avrebbe confidato di recente le sue preoccupazioni. Con gli uomini della Dda di Salerno si indaga sulla matrice camorristica dell’agguato, legato presumibilmente a qualche “no” _ probabilmente su speculazioni edilizie o comunque opere legate all’urbanistica _ che Vassallo potrebbe aver detto nell’ambito della sua attivita’ amministrativa. Intanto il paese, da ieri sotto choc, si mobilita.

«Ci sono elementi che suggeriscono un coinvolgimento della Direzione distrettuale antimafia. È stata una decisione congiunta con il procuratore Roberti». Ad annunciarlo è stato il procuratore di Vallo della Lucania Gianfranco Grippo al termine della riunione dei pm che indagano sull’omicidio di Angelo Vassallo a Salerno. L’inchiesta dunque passa ufficialmente all’ufficio che si occupa delle indagini sulla criminalità organizzata.

Stasera una fiaccolata attraversera’ le strade di Acciaroli, la frazione di Pollica famosa per il suo mare cristallino. Ieri, subito dopo aver appreso la notizia, i negozianti del posto avevano dato vita ad una spontanea serrata in segno di lutto per la morte del loro amato sindaco.

Le modalita’ – ”calibro nove, attraverso il finestrino, colpi in testa e al cuore” – sono quelle della camorra, che ”prova tutte le strade per avvicinare, blandire, corrompere. E spesso trova terreno fertile. Ma alla fine la sua forza risiede nell’utilizzo della violenza”. Lo dice , in una intervista al Corriere della Sera, Raffaele Cantone, ex pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, oggi in Cassazione, che parla dell’assassinio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo.

Secondo Cantone, uno dei problemi per gli amministratori locali e’ che ”vengono lasciati soli”. Vassallo, dice, ”apparteneva a quegli amministratori per bene che in quanto tali si sentono abbandonati”, perche’ ”il grande problema della lotta alla criminalita’ organizzata e’ la conclamata porosita’ dellamministrazione pubblica. E un sindaco per bene puo’ sentirsi ancora piu’ solo a causa dei comportamenti collusi di molti, troppi suoi colleghi”. E un problema di cui bisogna tenere conto e’ che il federalismo, secondo Cantone, rischia di essere ”un aiuto alle mafie” perche’ ”piu’ si avvicinano i centri di spesa al territorio piu’ i clan hanno interesse a fare pressione. Con il federalismo spinto trasferisci risorse agli enti di prossimita’, e cosi’ ingolosisci le mafie”.