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Marea nera, Bp ‘scarica il barile’ su Transocean. E Fitch le alza il rating

8 settembre 2010 0 commenti

la marea neraIn un rapporto interno, il gigante petrolifero Bp indica se stesso, altre società, e una serie di fallimenti meccanici come i colpevoli dell’esplosione nel Golfo del Messico della piattaforma “Deepwater Horizon” per la trivellazione in alto mare. Il rapporto di 193 pagine pubblicato sul sito web della società, oltre a non risparmiare accuse ai propri dipendenti spiega che l’incidente è stato causato da una complessa serie di fallimenti meccanici e da decisioni umane rivelatesi fallimentari. Bp, come già aveva fatto in altre occasioni, torna a incolpare Transocean, proprietaria della piattaforma, e Haliburton,fornitrice del cemento utilizzato nella struttura.

Secondo le indagini condotte da Mark Bly, responsabile della sicurezza Bp, a provocare l’esplosione sarebbe stata una bolla di metano che ha risalito la trivella. Bp non ha ancora capito né come né perché si sia formata la bolla, né ha stabilito perché la valvola di sicurezza non abbia sigillato, come avrebbe dovuto, il pozzo dopo l’esplosione.

Le conclusioni del rapporto interno non possono essere considerate definitive, visto che al momento diverse agenzie del governo americano stanno conducendo le proprie indagini sull’incidente dello scorso 20 aprile, in cui sono morte 11 persone, e che ha provocato la fuoriuscita di quasi 800 milioni di litri di petrolio nel Golfo del Messico.

In contemporanea alla divulgazione dell’audit interno della Bp, l’agenzia di rating Fitch Ratings ha elevato di tre gradi il suo giudizio sul debito sull’azienda, da “BBB” ad “A”, a indicare che al termine della minaccia nel Golfo del Messico, le prospettive dell’azienda sono decisamente migliorate.