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Atrani, la geologa Santangelo: “Tragedia annunciata: letto del fiume coperto con una strada e la parte finale e’ stata edificata’’

10 settembre 2010 0 commenti

ITALY-MUDSLIDE/Era annunciata, l’alluvione che nella notte scorsa ha colpito Atrani, nel salernitano: la grande massa d’acqua che in poco tempo ha gonfiato il fiume Dragone ha raggiunto la zona del bacino idrografico dove avrebbe dovuto normalmente defluire, ma ‘’il letto del fiume e’ stato coperto con una strada e la parte finale del fiume e’ stata completamente edificata’’, osserva la geologa Nicoletta Santangelo, del dipartimento di Scienze della Terra dell’universita’ di Napoli Federico II.

Eppure e’ noto che questa zona viene periodicamente colpita da alluvioni, osserva l’esperta, che da dieci anni sta studiando i bacini idrografici della Campania. ‘’Dalle nostre ricerche – rileva – emerge che il 50% dei bacini idrografici della Campania presentano una pericolosita’. Di questi, il 10% sono aree ad alto rischio e il 20-30% sono a media e bassa pericolosita’’’. Una dinamica analoga, per esempio, nella tarda serata di ieri ha causato l’alluvione a Castellammare di Stabia: ‘’quest’area raccoglie vari bacini, tra i quali quello del Rivo San Marco, e dal 1700 ad oggi e’ sempre stata interessata da fenomeni alluvionali. Tuttavia la gente se ne dimentica e ha scelto di costruire qui le abitazioni’’.

Un mese fa il nucleo sommozzatori dei carabinieri di Napoli ha effettuato un controllo nell’alveo cittadino di Atrani (Salerno) e lo ha trovato libero da ostruzioni. La circostanza fa capire che se problemi ci sono stati, le cause sarebbero da ricercare a monte dell’alveo, nella parte sovrastante il paese. L’intervento era stato effettuato per cercare di individuare eventuali allacci abusivi alle condotte fognarie.

Intanto è stato effettuato il sopralluogo tecnico ad Atrani da parte dell’assessore alla Protezione civile e ai Lavori Pubblici Edoardo Cosenza e del segretario generale dell’Autorita’ di Bacino Destra Sele Stefano Sorvino, alla presenza dei responsabili regionali e provinciali dei Vigili del fuoco e dei tecnici della Regione e delle amministrazioni coinvolte, gia’ impegnati sul posto nelle ricerche della ragazza dispersa.
‘’Al momento – ha detto l’assessore Cosenza – i danni maggiori si sono rilevati a valle del comune della costiera amalfitana: a causa delle forti piogge e della successiva colata di fango si e’ sollevata la soletta in cemento armato di copertura del canale. Al fine di ripristinare la piena mobilita’ del paese, sono gia’ al lavoro i tecnici del Genio civile della Regione Campania’’. Nel comune di Atrani sono state gia’ ripristinate l’energia elettrica e la fornitura idrica. In ogni caso, in via precauzionale la Protezione civile della Regione Campania ha provveduto all’invio di autobotti.

Sono ancora in corso verifiche a monte, anche con l’ausilio di elicotteri, per capire se vi sia un rischio residuo, ossia se si possano verificare altre frane, e un’ispezione al servizio fognario. Al termine del sopralluogo si e’ tenuta anche una prima riunione con i sindaci di Atrani, Conca dei Marini, Minori e Scala dove si sono registrati danni lievi. La seduta di giunta regionale, in programma oggi, e’ stata rinviata alla luce del particolare momento di emergenza. Nel primo pomeriggio si terra’, invece, presso la Provincia di Salerno, una riunione a cui prendera’ parte il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro.

Saranno presenti il direttore generale del ministero dell’Ambiente Marco Lupo, l’assessore provinciale di Salerno alla Protezione civile Antonio Fasolino, i direttori regionale e provinciale di Salerno dei Vigili del Fuoco, Guido Parisi e Paolo Moccia.
Alle 18, infine, l’assessore Cosenza, che si tiene in costante contatto con il vice capo Dipartimento della Protezione civile Bernardo De Berardinis e con il capo della Sala operativa nazionale Titti Postiglione, partecipera’ ad Amalfi ad una riunione congiunta dei consigli comunali della zona, alla presenza di tutti i sindaci dei Comuni interessati.

Si fanno strada, nella febbrile attesa, i ricordi dei conoscenti di Francesca Mansi, 25 anni. Dolce, sempre sorridente, amante dei viaggi. Chi la conosce la descrive così. In quel bar, ‘La Risacca’, colpito in pieno, Francesca faceva la cameriera. E’ laureata, in economia del turismo, indirizzo manageriale, ma lei aveva accettato anche quel lavoro, perche’ i suoi soldi, voleva guadagnarseli, da sola. Del resto, i sacrifici, le sofferenze, Francesca le conosce davvero. Ha perso la mamma, pochi anni fa, uccisa da un cancro. E poi una famiglia numerosa, cinque figli in tutto. E un papa’, Raffaele, impiegato dell’Asl e diacono permanente.
Era da poco tornata da uno stage in Spagna e al papa’ proprio non andava giu’ che lei, laureata, servisse ai tavoli di un bar.
‘’Ma lei era fatta cosi’ – racconta don Pasquale Gentile, parroco della chiesa di Santa Trofimena, a Minori – voleva dare una mano alla sua famiglia ed essere autonoma. Dopo la morte della mamma, questi ragazzi sono cresciuti grazie all’attenta guida del papa’ e della nonna. Tra tutti Francesca era l’amalgama della famiglia, univa tutti. Non ci resta che pregare’’.