Home » Redazione Ecquo » Apertura, Azioni, biodiversità »

Allarme acqua. Unep: 1,8 milioni di bambini ogni anno muoiono per malattie gastroenteriche

13 settembre 2010 0 commenti

fontana-acquaIl programma per l’ambiente dell’Onu, l’Unep, raccomanda a governi e organizzazioni che operano nel campo dell’approvvigionamento, gestione e tutela della risorsa idrica in mettere mano alle legislazioni vigenti per dare la necessaria priorita’ alle istanze ambientali di salvaguardia.  Il rischio altrimenti e’ di ”subire” senza strumenti normativi, organizzativi amministrativi e politici una crisi idrica globale che potrebbe verificarsi nel breve periodo.

L’allarme e la proposta sono oggetto del Greening Water Law, un rapporto prodotto e proposto in occasione della Settimana mondiale dell’acqua di Stoccolma. C’e’ gia’ una guerra in corso, sostiene il documento, tra le necessita’ in continua crescita della popolazione mondiale e il sistema ambientale e naturalistico che ha bisogno di acqua per mantenersi in vita.  Secondo il rapporto e’ ”una guerra tra poveri”. Entrambi i contendenti vivono una condizione di grande sofferenze: 1,8 milioni di bambini sotto i cinque anni muoiono ogni anno per malattie gastroenteriche (colera, il tifo, e dissenteria) attribuibili ad una mancanza di acqua potabile e servizi igienici di base. E, secondo l’Unep, se non verranno adottate misure piu’ eque ed organiche per migliorare l’ approvvigionamento d’acqua dolce per tutti gli usi, il numero delle vittime della guerra potrebbe salire a 135 milioni entro il 2020.

Sull’altro fronte il bollettino di guerra non e’ meno drammatico. L’impiego irrazionale delle acque dolci e l’impatto antropico sugli ecosistemi sono le cause principali della perdita di biodiversita’ i cui effetti sono ben evidenti in fiumi, laghi e zone umide in tutto il mondo: in Nord America circa il 27% della fauna d’acqua dolce e’ minacciato di estinzione a causa della carenza idrica e dell’inquinamento. In Croazia, ad esempio, oltre un terzo di tutte le specie di pesci d’acqua dolce sono a rischio. Secondo il rapporto e’ necessario costituire una autorita’ mondiale dell’acqua che predisponga una strategia sostenuta da un corpus legislativo. Ma e’ anche prioritario mettere mano agli attuali modelli di sviluppo per orientare le scelte verso indirizzi piu’ equi e sostenibili.