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Caccia, antivigilia di polemiche. Regioni nel mirino degli ambientalisti

17 settembre 2010 0 commenti

cacciaFormalmente, la stagione di caccia inizierà domenica. Ma il primo settembre ci sono state le preaperture in ben 13 regioni italiane, dove si è sparato a dodici specie di uccelli, di cui quattro (tortora, quaglia, beccaccino e marzaiola) con popolazioni in declino. Mentre regioni come la Loambardia hanno dato la possibilità alle province di decidere, solo due (Liguria e Piemonte), oltre alle province autonome di Trento e Bolzano, sono state quelle che hanno deciso di non anticipare l’apertura della stagione. Da dopopomani si sparerà dappertutto, per tre giorni alla settimana (esclusi il martedi’ e il venerdi’), fino al 31 gennaio. Ma Enpa e Wwf vanno all’attacco.

ENPA: REGIONI INADEMPIENTI

Alla vigilia dell’aperura della caccia l’Ente nazionale protezione animali “contesta le Regioni, colpevoli di non applicare quanto ribadito dall’ultima sentenza della Corte di Giustizia Europea che il 15 luglio scorso si e’ espressa contro il nostro paese proprio per i gravi abusi commessi in materia venatoria”. Tra questi, le deroghe di caccia contro i piccoli uccelli protetti in tutta Europa, “e le sanzioni, ormai imminenti, saranno pagate da tutti i contribuenti italiani”. Secondo l’Enpa e’ “inaccettabile che le Regioni si rifiutino di adeguare i calendari venatori alle novita’ introdotte dalla legge Comunitaria 2009 che ha modificato la legge nazionale 157/92 e che prevede, tra l’altro, il divieto di caccia agli uccelli selvatici nel periodo della riproduzione, della dipendenza dei piccoli dai genitori, e della migrazione pre-nuziale”. Omissione, questa, “ingiustificabile poiche’ l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha da tempo inviato alle regioni un corposo documento tecnico-scientifico nel quale per ogni singola specie vengono individuare le differenti ‘finestre temporali'”. Il tentativo, secondo l’Enpa, “e’ di ignorarne le prescrizioni, considerate troppo restrittive per le doppiette”. Una situazione “molto delicata che puo’ portare ad altre condanne dell’Unione Europea”. Ed e’ proprio con l’obiettivo di “denunciare queste omissioni” e di “manifestare il proprio dissenso contro questo sadico ‘sport'” che l’Enpa e le altre associazioni scenderanno in piazza a Venezia, domani, alle 15, a a Campo San Geremia.

WWF: FAREMO RICORSO AI TAR

Un ”giudizio negativo sulla mancata applicazione da parte delle regioni della nuova legge” e cioè di quanto contenuto nell’articolo 42 della Legge Comunitaria ”del tutto disattesa dalle amministrazioni regionali” che ”non hanno neanche tenuto conto delle indicazioni dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) inviate in un importante documento” per guidare nella stesura dei calendari. A dirlo è il Wwf Italia che è pronto a ”nuovi ricorsi per il rispetto della legge”, quando mancano poche ore all’apertura ufficiale della stagione venatoria 2010-2011. Eppure, afferma il Wwf, il documento parla chiaro: per molte specie di animali selvatici ”la caccia in Italia dovrebbe aprirsi il primo ottobre e chiudersi il 20 gennaio, mentre per altre andrebbe almeno temporaneamente sospesa e per molte altre specie potrebbe essere autorizzata solo in presenza di ‘piani di gestione”’. Ma le Regioni, osserva l’associazione del Panda, hanno risposto ”anche peggio che negli anni precedenti”, con ”alcuni casi particolarmente gravi” fermati ”solo grazie alle nostre proteste e diffide”. Dopo l’approvazione della Comunitaria, ”questa stagione venatoria avrebbe potuto segnare la svolta, la stagione di un prelievo venatorio finalmente fondato su solide basi scientifiche”. E invece ora il Wwf tornerà nelle aule dei Tar, i tribunali amministrativi regionali, per chiedere attraverso i ricorsi ”l’applicazione ed il rispetto delle regole da parte di regioni e province”. Come ogni anno, conclude il Wwf, sul campo a vigilare per il rispetto delle regole ci sono anche le 350 guardie volontarie venatorie griffate Panda.

SPECIE E PERIODI: – Dalla terza domenica di settembre al 31 dicembre: quaglia; tortora; merlo; allodola; pernice rossa; lepre comune; coniglio selvatico; alcuni tordi; fagiano; germano reale; folaga; gallinella d’acqua; marzaiola; beccaccino; colombaccio; beccaccia; gazza; volpe; – dal primo ottobre al 30 novembre: pernice bianca; fagiano di monte; coturnice; camoscio alpino; capriolo; cervo; daino; muflone (con esclusione della popolazione sarda); lepre bianca; – dal primo ottobre al 31 dicembre, o dal primo novembre al 31 gennaio: cinghiale; – dal 15 ottobre al 30 novembre limitatamente alla popolazione di Sicilia: Lepre italica.

NUMERO CACCIATORI: – Secondo gli ultimi dati del ministero delle Politiche Agricole, sono 710 mila i cacciatori in 14 Regioni relativi alla stagione 2008-2009. La regione con il maggior numero di doppiette e’ la Toscana (126.734 unita’), seguita da Lombardia (90.750), Lazio (89.840) ed Emilia Romagna (69.060).