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Parma è campione di riciclaggio: superato il 55%. E nella Bassa parmense si è al 69,8%. Complimenti

21 settembre 2010 0 commenti

provincia_parmaÈ la provincia di Parma quella che differenzia di piu’ in Emilia-Romagna. Ad attestarlo sono i dati 2009 del Rapporto annuale dell’Osservatorio provinciale rifiuti, realizzato in collaborazione con la sezione di Parma dell’Arpa. Dati che parlano di una media provinciale del 52,5%, ossia quattro punti percentuali in piu’ rispetto al 2008. E il trend sembra confermato anche nel 2010: nei primi sei mesi dell’anno, infatti, la media provinciale della raccolta differenziata e’ ulteriormente aumentata, posizionandosi attorno al 55%. In una nota, la Provincia sottolinea come “la media provinciale del 52,5% sia ben al di sopra di quella regionale 2009 (47,4%) e superi anche la media di raccolta differenziata dell’area del Nord Italia, la piu’ virtuosa del Paese”. Nel 2009 il Parmense ha prodotto rifiuti urbani per 267.800 tonnellate: 612 chili per abitante, contro i 614 chili del 2008 e i 619 del 2007. Del totale dei rifiuti prodotti, 127.300 tonnellate sono andate a smaltimento, “ma soprattutto 140.500 tonnellate a raccolta differenziata, che per la prima volta supera i quantitativi smaltiti”.

differenziata
 Soddisfatto Vincenzo Bernazzoli, presidente della Provincia, che parla di un “risultato straordinario, tanto piu’ rilevante se si pensa che nel 2000 eravamo fanalino di coda in regione con la differenziata al 17,4%. Essere primi significa aver lavorato bene: ringrazio i Comuni e i cittadini perche’ risultati come questo si ottengono se c’e’ un impegno corale e congiunto”.  Ma come ha fatto Parma a crescere cosi’ tanto in cosi’ poco tempo? “Nel 2005 ci siamo dotati di un piano per gestire questo tema in modo corretto, un piano che puntava innanzitutto sulla raccolta differenziata e che stiamo rispettando- spiega Bernazzoli nel presentare i dati- È uno dei piani piu’ moderni e piu’ avanzati d’Italia. La parte di rifiuti che non si riesce a differenziare va in discariche o in inceneritori, impianti che sono tutti fuori provincia. Il piano prevedeva la realizzazione di un impianto di
smaltimento e termovalorizzazione per essere autosufficienti, per chiudere nel nostro territorio il ciclo dei rifiuti, e per ottenere un contenimento dei costi. Anche su questo tema si sta procedendo, il piano sta andando avanti”, assicura Bernazzoli.  I dati del rapporto  offrono una dettagliata fotografia del territorio: la Bassa prima per differenziata (69,8%), seguita dai comuni della Pedemontana (58,2%) e dalla zona di Fidenza e Salsomaggiore (57,4%). Meno positivi i dati del Comune capoluogo (45,8%), della Comunita’ Montana Est (40,5%) e della Comunita’ Montana Valli Taro e Ceno (21%), “ma in questi ambiti e’ previsto un forte impegno gia’ dai prossimi mesi”. Nella classifica della raccolta differenziata si conferma primo il Comune di Soragna (80,6%), seguito da Trecasali (79,6%) e Roccabianca (79%).

L’estensione sempre piu’ massiccia del sistema di raccolta porta a porta ha dato i suoi frutti: partite nel 2005 anche grazie alle scelte operate dal ‘Piano provinciale di gestione rifiuti’ (Ppgr), le raccolte domiciliari sono arrivate nel 2009 a toccare 23 Comuni del territorio (per un totale di 203.600 abitanti) e “proprio questa sara’ la modalita’ su cui si puntera’ anche per il futuro. Il tutto sempre di pari passo con la necessita’ di una continua riduzione dei rifiuti prodotti”, annuncia la Provincia.  Il direttore dell’Arpa di Parma, dal canto suo, elogia “la capacita’ della Regione, delle Province e dei Comuni di supplire alle carenze dello Stato, che non ha una politica organica sullo smaltimento dei rifiuti”, poi l’obiettivo autosufficienza su cui si sta lavorando: “Per lo smaltimento dipendiamo ancora totalmente dall’esterno: noi mandiamo i nostri rifiuti fuori. Con il termovalorizzatore il cerchio si chiude qui, si chiude nel nostro territorio”.