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Discarica di Terzigno: i sindaci ottengono l’apertura di un tavolo tecnico

28 settembre 2010 0 commenti

0La protesta dei sindaci vesuviani, che dalla scorsa notte hanno occupato la sala giunta della Provincia di Napoli, si e’ conclusa ieri mattina con l’istituzione di un tavolo tecnico permanente finalizzato a trovare alternative all’apertura della seconda discarica di Terzigno (Napoli), in localita’ ex cava Vitiello, fortemente osteggiata da popolazione e amministrazioni comunali. I sindaci di Terzigno, Trecase, Boscoreale e Boscotrecase, insieme a Provincia, Sapna (la societa’ provinciale che dovra’ gestire il ciclo integrato dei rifiuti) e Regione Campania, tenteranno, dalle 18 di giovedi’ prossimo, di evitare che la piu’ grande discarica d’Europa (il secondo invaso puo’ contenere fino a 3 milioni di tonnellate di rifiuti) prenda corpo proprio nel Parco Nazionale del Vesuvio, localita’ inserita nella lista dei siti patrimonio dell’umanita’ dell’Unesco.

Il sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio, poco dopo avere lasciato la sede della Provincia, ha lanciato un appello al premier Berlusconi affinche’ eviti che la ‘monnezza’, con il secondo invaso, ”di soppiatto” finisca per essere, anch’essa, patrimonio dell’umanita’, come il Parco Nazionale che la ospita. ”Un comune che ha dato oltre l’80% dei suoi voti al presidente Berlusconi, ha il diritto di chiedere il suo intervento affinche’ la paventata apertura della seconda discarica rimanga lettera morta”, ha detto Auricchio. L’accordo sul tavolo tecnico ha spinto il sindaco di Boscoreale (Napoli) Gennaro Langella a interrompere lo sciopero della fame, dopo quattro giorni di astinenza: ”Abbiamo ottenuto – spiega – una piccola prima vittoria”. Intanto le iniziative pacifiche di lotta, gia’ decise, restano in piedi: stasera riunione dei sindaci nel Parco del Vesuvio. Oggi, a Boscoreale, veglia di preghiera con il vescovo di Nola e giovedi’ giornata di lutto cittadino nei comuni dell’area vesuviana.

Non si fermano gli episodi di violenza a Napoli e provincia: un autocompattatore della ditta Enerambiente e’ stato incendiato, nella notte, in citta’ da una decina di persone con il volto coperto da caschi che gli hanno lanciato contro una molotov. A San Giuseppe Vesuviano, oggetto dell’assalto sono stati invece due mezzi della Quarto Multiservizi, che opera nel comune flegreo di Quarto (Napoli): un gruppo di facinorosi armati di pistola e con addosso caschi e passamontagna, hanno preso d’assalto gli autocompattatori e malmenato i conducenti. Nel raid uno dei mezzi, fuori controllo, e’ finito contro un’abitazione, provocando danni all’edificio. Il ministro Maroni, ieri a Napoli per iniziativa degli Industriali, ha ribadito che il Governo Nazionale, non e’ mai andato via dalla citta': ”Esiste un piano approvato dal Parlamento che deve essere attuato – ha detto il titolare Viminale – un’azione comune, coordinata tra governo centrale e governi del territorio. Funziona cosi’ perche’ le cose vadano bene. E deve applicarsi anche qui. Non si capisce perche’ qui questo sistema non possa funzionare”.

Il procuratore della Repubblica di Napoli, Giandomenico Lepore, ha invece ribadito che non c’e’ nessuna prova della mano della camorra nelle violenze degli ultimi giorni. Riferendosi all’azione di enti locali e Governo centrale Lepore ha precisato che ”non tutto quello che doveva essere fatto e’ stato fatto”. E come se non bastasse nel pomeriggio di oggi e’ stata fermata per lavori di manutenzione alla caldaia anche la prima linea del termovalorizzatore di Acerra. La A2A – l’azienda che gestisce l’impianto – assicura che la ripresa avverra’ entro le prossime 24 ore.