Il sindaco di Terzigno: “Berlusconi ha promesso: non avremo seconda discarica”. Ma le proteste continuano
Il sindaco di Terzigno ha assicurato ai suoi concittadini che il premier Berlusconi “ha deciso che la seconda discarica nel parco naturale del Vesuvio non si farà”. Ma la gente non si fida e continuano le proteste. Oggi “giornata di lutto antidiscarica” in quattro comuni e corteo nel napoletano contro l’allestimento di un secondo sito a Terzigno.
Scuole e negozi chiusi, uffici con assemblee e in migliaia, diecimila secondo gli organizzatori, a sfilare dal centro di Boscoreale fino a Terzigno. In testa, i sindaci con la fascia tricolore, e poi bambini con grembiuli di scuola e mascherine, mamme con striscioni e tanti cittadini dei paesi della fascia vesuviana. Su muri e cartelloni, manifesti a lutto che recitano: «Dopo una lenta agonia, è morto avvelenato dai rifiuti tossici della discarica il parco nazionale del Vesuvio. Ne danno il triste annuncio le ‘mamme vulcanichè e i cittadini morituri dei paesi vesuviani».
Una parte dei manifestanti, alla fine del corteo, ha anche raggiunto i cancelli della discarica nell’ex cava Sari, già attiva, e il sito dell’ex cava Vitiello, dove potrebbe esserne creata un’altra. Questo pomeriggio, riparte il tavolo tecnico congiunto presieduto dalla Provincia di Napoli al quale siedono anche i primi cittadini di Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Terzigno, nonchè la Regione Campania e il parco; obiettivo, evitare l’apertura del secondo sversatoio.
Ieri sera il sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio, durante la veglia presieduta dal vescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma, ha fatto l’annuncio a sorpresa, riferendo di un incontro a palazzo Chigi, con il premier Berlusconi: “Verrà tra cinque, sei giorni a Terzigno e Boscoreale e comunque ha assicurato che la discarica non si aprirà”, ha detto alla folla riunita in piazza Pace, a Boscoreale.