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Caccia, il Veneto deroga ancora, la Lipu denuncia

4 ottobre 2010 0 commenti

caccia“L’ennesima deroga concessa dalla regione Veneto per cacciare specie non cacciabili si prefigura come un vero e proprio furto di patrimonio dello Stato e della comunita’ internazionale, e come tale la denunceremo a Governo e Commissione europea”. A denunciarlo è Lipu-BirdLife Italia alla vigilia dell’annunciata delibera che autorizzera’ la caccia in deroga a varie specie di piccoli uccelli in Veneto.

“Per l’ennesimo anno consecutivo, la Regione Veneto permettera’ a migliaia di cacciatori di abbattere piccoli uccelli come i fringuelli, le peppole e le pispole, per i quali il regime di caccia e’ vietato, se non in situazioni straordinarie e secondo modalita’ rigidamente definite e controllate- denuncia la Lipu- ma di tutti questi vincoli la regione Veneto non sa cosa farci, avendo nel corso degli anni permesso una caccia sostanzialmente incontrollata e reiterata, e dunque trasformando impropriamente uno strumento eccezionale quali le deroghe previste all’articolo 9 della direttiva Uccelli in un atto ordinario”. “L’aggravante e’ che tutto cio’ avviene a poche settimane dalla condanna dell’Italia da parte dell’Unione Europea proprio per l’abuso delle deroghe di caccia, cui il Veneto ha ampiamente contribuito, e addirittura avendo la regione Veneto una causa europea tutta per se’, per la stessa ragione: cattivo utilizzo delle deroghe”.

“Il nuovo abbattimento di animali non cacciabili, autorizzato dal Veneto pur in presenza di queste palesi e ripetute illegittimita’, assume cosi’ le caratteristiche di un vero e proprio furto di fauna selvatica e dunque di patrimonio dello Stato e della Comunita’ europea, e come tale la Lipu lo denuncera’ formalmente alle istituzioni competenti”, attacca La Lipu. Al Governo italiano “chiediamo di attivare subito l’articolo 19bis (comma 4) della legge 157/1992 e annullare la delibera della regione Veneto prima che sulla fauna siano commessi atti irreparabili”. Alla Commissione europea “chiediamo invece di arricchire il gia’ pesante fascicolo delle violazioni commesse dal Veneto in materia di caccia e far pesare anche questa nuova, grave violazione, presso la Corte di Giustizia di Lussemburgo”.