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Ungheria: inevitabile una nuova alluvione di fanghi tossici

10 ottobre 2010 0 commenti

HungarySludgeIn Ungheria torna la paura. Un nuovo torrente di fango tossico rosso “è inevitabile” a causa dell’imminente rottura della parete di un’altra vasca dell’impianto di alluminio all’origine del grave incidente di lunedì a seguito del quale diversi villaggi dell’ovest del Paese sono stati inondati da una marea di fanghi chimici che ha provocato sette morti e 120 feriti.

A dirlo è stato il ministro dell’ambiente ungherese, precisando che la nuova colata basica, ricca di allumina e metalli pesanti, potrebbe estendersi per circa un chilometro verso nord e inonderebbe certamente Kolontar, la località più colpita dall’incidente di lunedì, e forse la vicina Devecser. Il ministro dell’Ambiente, Zoltan Illes, ha sottolineato che delle fessure scoperte di recente sul muro nord della vasca continuano ad allargarsi e “non sono riparabili”.

La breccia nella diga che contiene i fanghi tossici

La breccia nella diga che contiene i fanghi tossici

Cederà tra un’ora, una settimana, non lo sappiamo, ma dovremmo fare il possibile per salvare i comuni di Kolontar e Devecser. Per questo _ ha aggiunto Illes _ cerchiamo di ultimare la costruzione di un nuovo argine che protegga Kontar prima di una nuova tragedia”. La struttura protettiva viene costruita vicino ai due comuni colpiti a circa 1,5 km dal deposito. Sara’ alta sei metri, lunga 600 con base di 30 metri. Per la costruzione e’ stata aperta una cava e serviranno 40.000 metri cubi di pietra calcarea. I costi sono stimati sui 100 milioni fiorini (370.000 euro) e sono a carico della societa’ proprietaria dell’impianto, la Mal S.A. Centinaia di camion e scavatrici sono al lavoro assieme a un migliaio di soccorritori e uomini della protezione civile. L’obbiettivo e’ ultimare i lavori per oggi. La pioggia farebbe infatti sicuramente cedere il vecchio argine provocando nuova esondazione. In caso di nuovo cedimento, il fango tossico non si riverserebbe solo per poche centinaia di metri ma arriverebbe fino al nuovo argine. Il deposito accidentato contiene ancora circa 2,5 milioni di metri cubi di fango rosso, piu’ denso pero’ del precedente perche’ il liquido e’ fuoriuscito con la prima esondazione.