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Nel 2008 vivisezionati in Europa 21 mila cani e 9 mila scimmie

11 ottobre 2010 0 commenti

logo-lavNel 2008 sono stati vivisezionati nei laboratori dei 27 Stati membri dell’Unione Europea più di 21.000 cani, 330.000 conigli e 9.000 scimmie. I numeri, impressionanti, sono contenuti nel sesto rapporto sui dati statistici relativi al numero di animali utilizzati a fini sperimentali nel 2008 nei laboratori europei. Le statistiche si riferiscono esclusivamente agli animali vertebrati adulti, escludendo quindi forme non completamente sviluppate, come invertebrati e animali utilizzati già soppressi. Se queste categorie venissero incluse, il numero di animali coinvolti nella sperimentazione aumenterebbe in modo esponenziale.

La Lav ricorda anche che il 56% dei primati che finiscono vivisezionati a fini sperimentali proviene da catture allo stato selvatico, pratica che comporta livelli altissimi di stress, dove tutto il nucleo familiare viene ucciso per prelevare il piccolo che, così spaventato e disorientato, affronta viaggi transoceanici rinchiuso in una piccola scatola e approda in Europa, dove trova la sua destinazione finale: il laboratorio. “Il numero di animali usati per fini sperimentali – spiega la Lav – non accenna a diminuire, rimanendo sulla soglia dei 12 milioni all`anno, dato che prescinde dall`apporto dei due nuovi stati membri, la cui percentuale sul totale è pari allo 0,77%. Paesi come la Germania, Spagna, Francia, Irlanda e Austria mostrano, addirittura, un forte incremento, in alcuni casi superiore al 50% in più rispetto al 2005, anno a cui si riferiva il rapporto precedente, mentre l`Italia mantiene tristemente il quinto posto nella classifica degli animali usati, dopo Francia, Regno Unito, Germania e Spagna”.

“L`Unione Europea – continuano gli ambientalisti – continua a ritardare l` incentivazione al ricorso a metodi che non facciano uso di animali. Sarà fondamentale che nell’iter di recepimento nazionale della Direttiva, Governo e Parlamento inseriscano disposizioni per favorire lo sviluppo concreto di tali metodi e limitino, nei fatti, il ricorso agli animali, nell`ottica di un futuro basato su una ricerca etica e scientificamente rigorosa libera dal vincolo obsoleto del modello animale”.