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Accordo tra Google e Good Energies: colossale dorsale sottomarina per l’eolico dell’Atlantico

12 ottobre 2010 0 commenti

Business of GreenAccordo tra Google e Good Energies per investire in un megaprogetto per il trasporto dell’ elettricità prodotta dalle centrali eoliche offshore, che potrebbe rivoluzionare la carta energetica della Costa Atlantica americana. La società che ha lanciato il celeberrimo motore di ricerca internet e l’azienda di investimenti in energie rinnovabili con sede a New York hanno acquistato ciascuna un pacchetto pari al 37,5% del progetto della Trans-Elect che, con un investimento stimato di 5 miliardi di dollari, dovrebbe installare lungo la costa atlantica una dorsale sottomarina lunga 350 miglia, dal New Jersey alla Virginia, per la trasmissione dell’elettricità dai parchi eolici che sorgeranno al largo del paese.
La dorsale di cavi sottomarina, con una capacità di trasporto di 6mila megawatt, pari a 5 grossi reattori nucleari, dovrebbe correre all’interno di canali scavati sul fondale marino in acque federali a circa 15-20 miglia dalla costa. L’obiettivo è quello di catturare l’energia eolica prodotta nella zona settentrionale atlantica, battuta da forti venti, e trasportarla fino a Norfolk.
I lavori per la prima tratta del progetto dovrebbero essere avviati nel 2013 e concluso entro il 2016, mentre l’intera opera non sarà pronta prima del 2021. Ma anche in assenza di centrali eoliche, che peraltro non sono state ancora costruiti, i cav trasporteranno l’energia dal Sud, dove costa meno, al nord, dove è più cara, bypassando una della aree più congestionate della rete elettrica statunitense. E in ogni caso i promotori sperano che grazie al progetto Atlantic Wind Connection costruire centrali eoliche in mare diventerà più semplice e meno costoso.

Intanto, anche dalle parti del Mar Baltico si parla di eolico: la compagnia E.On inaugura il parco eolico offshore di Roedsand 2, uno tra i piu’ grandi al mondo (parte della doppia windfarm offshore, Roedsand 1 e 2).
L’impianto di Roedsand 2- il piu’ grande dei 6 offshore della compagnia tedesca- e’ equipaggiato con turbine da 2,3 MegaWatt con rotori da 93 metri fornite da Siemes- e’ situato tra l’isola danese di Lolland e quella tedesca di Fehmarn, “e grazie a una capacita’ di 207 MW e’ in grado di soddisfare il fabbisogno di 200.000 abitazioni”.

E.On ha investito circa 400 milioni di euro in questo progetto, “che e’ stato completato con 3 mesi di anticipo rispetto ai tempi previsti, uno straordinario successo nell’ancora giovane settore eolico offshore”. Dal 2001 E.On ha investito “piu’ di 1 miliardo di euro in progetti offshore e aumentera’ la sua capacita’ grazie a progetti in sviluppo per piu’ di 4 GigaWatt”. Tra le altre windfarm E.On in arrivo, due saranno operative entro l’anno: Robin Rigg, che con 180 MW installati e’ una delle maggiori in Gran Bretaqgna, e Alpha Ventus, “primo impianto al mondo in mare aperto e a grande profondita’”. La societa’ tedesca pero’ e’ impegnata- con altri partner- anche nel London Array che, una volta completato, col suo GW installato sara’ la windfarm offshore piu’ grande al mondo.