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Rifiuti: Modena manda in pensione le discariche e potenzia l’inceneritore

13 ottobre 2010 0 commenti

TREZZO_-Modena manda definitivamente ‘in pensione’ le discariche, raggiunge il 50% di raccolta differenziata e punta al 65% entro il 2014. Incrementa inoltre il servizio di raccolta porta a porta e decide di dismettere le linee 1 e 2 dell’inceneritore dei rifiuti, ristrutturando la terza, ora ferma (che non riaprira’ prima del 2012). Cio’ consentira’ di realizzare un impianto con emissioni molto inferiori rispetto ai limiti di legge, capace inoltre di produrre energia elettrica e termica e di riscaldare migliaia di case modenesi col teleriscaldamento (10.000 abitazioni nei prossimi otto anni), bruciando rifiuti e sostituendo altrettante caldaie a combustibili fossili. Lo ha deciso la Giunta comunale nella seduta di ieri, in sintonia con il Piano provinciale di gestione dei rifiuti, che attribuisce al termovalorizzatore un ruolo centrale nel processo di smaltimento dell’indifferenziata.
“L’intervento evitera’ di fare ricorso, in caso di fermo impianto, a discariche distanti, che comportano costi elevati: la citta’ deve potersi garantire l’autosufficienza nella gestione dei rifiuti”, spiega il sindaco di Modena Giorgio Pighi. Il nuovo impianto “si avvarra’ di tecnologie moderne, capaci di ridurre considerevolmente le emissioni in atmosfera e limitare ulteriormente l’inquinamento dell’aria. Consentira’ inoltre di rispondere in modo piu’ adeguato alle esigenze del sistema produttivo, fatto di piccole imprese, controllando gli incrementi dei costi dei servizi e quindi delle tariffe”, conclude il sindaco.

Nella provincia di Modena si producono oltre 1,9 milioni di tonnellate di rifiuti speciali, escludendo quelli provenienti dalle attivita’ di costruzione e demolizione, e 456.000 tonnellate di rifiuti urbani. Materiali inerti, ferrosi, metalli e vetri vengono avviati ai recuperatori, ma una parte rilevante di rifiuti, in tutto e per tutto simili a quelli urbani, vanno in vario modo in diversi impianti di smaltimento fuori dalla provincia: discariche, inceneritori o centrali termiche e cementifici, con trattamenti non sempre corretti.
La possibilita’ di bruciare una quantita’ maggiore di rifiuti prodotti dal mondo delle imprese e’ facilitata dall’aumento della raccolta differenziata, passata dal 30% nel 2005 al 50% di oggi, con un incremento medio di cinque punti ogni anno. Obiettivo del Comune: raggiungere il 65% entro il 2014. Accordi volontari per la riduzione della produzione dei rifiuti hanno consentito di contenere l’aumento della produzione (che si attesta sui 690 chilogrammi pro capite l’anno). Sono inoltre state attivate due nuove isole ecologiche, una fissa e una itinerante, mentre circa 11.000 cittadini sono coinvolti in attivita’ di raccolta domiciliare (porta a porta) parziali o integrali. Nel territorio della Circoscrizione 3, e’ in corso un progetto per aumentare l’efficienza del sistema di raccolta stradale.

“Abbiamo chiesto a Hera di mettere a punto un progetto che incrementi anche la raccolta porta a porta a partire dai residenti del centro storico, ristoranti, bar e negozi di frutta e verdura”, spiega l’assessore comunale all’Ambiente, Simona Arletti. In citta’ sono gia’ 846 gli esercizi commerciali a cui viene garantito un servizio individualizzato di raccolta differenziata dei rifiuti e circa 3.000 le famiglie del centro che volontariamente aderiscono alla raccolta domiciliare.
Oggi Modena e’ tra le prime tre citta’ italiane con oltre 150.000 abitanti per la raccolta differenziata, la percentuale avviata a smaltimento si e’ ridotta allo 0,2%, mentre il ricorso alle discariche sul territorio provinciale e’ ulteriormente sceso a poco piu’ del 17%. Col progetto ‘Sistema Modena 65’ il Comune punta dunque a creare un modello Modena condiviso coi cittadini.
“L’area impiantistica di via Caruso sara’ riqualificata con l’obiettivo di diventare un polo avanzato del riciclo- conclude Arletti- oltre alla sostituzione della vecchia linea ai fini di migliori prestazioni anche ambientali, si prevede di potenziare l’impianto di selezione per aumentare il recupero dei materiali prima dell’incenerimento e di riconvertire gli impianti dei rifiuti pericolosi e degli altri rifiuti speciali per aumentare il riciclo. Stiamo pensando anche ad un impianto per il trattamento dell’umido, per produrre compost ed energia”.