Home » Redazione Ecquo » Apertura, Industria, Inquinamento »

Buste di plastica, addio. Dal primo gennaio, ed era ora

14 ottobre 2010 0 commenti

sacchettiBasta rinvii. Il governo conferma che vuole a rispettare la scadenza del primo gennaio 2011 per il divieto di commercializzazione dei sacchetti di plastica, i cosidetti ‘shoppers’, e in vista di quella scadenza partira’, a breve, una campagna di distribuzione in tutte le case di borse biodegradabili. Lo ha annunciato il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Menia, rispondendo, nell’aula della Camera, a un’interpellanza di Fli e Pdl.
 Il sottosegretario ricorda che e’ in atto una “massiccia” campagna di informazione e di sensibilizzazione del ministero “per facilitare la conoscenza della nuova normativa” di recepimento della direttiva rifiuti Ue del 2008, che, tra le altre cose, dichiara guerra all’uso delle buste di plastica.  Il ministero dell’Ambiente, “di concerto con il ministero dello Sviluppo economico- spiega Menia- ha disposto, in accordo con le associazioni rappresentative delle categorie,
una iniziativa di distribuzione capillare, su tutto il territorio nazionale, di borse realizzate in materiale riciclato o riciclabile, o riutilizzato o in fibre naturali”.
 L’intenzione, continua il sottosegretario, “e’ di favorire la nascita di una domanda responsabile da parte dei consumatori, attraverso il potenziamento dell’informazione e della diffusione di comportamenti responsabili”. E la campagna di informazione, sottolinea, viene svolta, “in un’ottica di diffusione degli obiettivi di tutela ambientale e di contrasto all’inquinamento” per far comprendere all’opinione pubblica la necessita’ di introdurre un divieto che “impattera’ fortemente sulle abitudini di milioni di consumatori e sull’organizzazione della piccola e della grande distribuzione”. L’utilizzo dei sacchetti biodegradabili, aggiunge il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Menia nell’Aula della camera, “viene poi promosso per un’altra diversa finalita'”. Il ministero dell’Ambiente, spiega Menia, “e’ infatti impegnato nella definitiva stesura del decreto legislativo di recepimento delle direttiva europea sui rifiuti, la 98 del 2008 Ce, gia’ approvato in prima lettura dal Consiglio dei ministri e ora all’attenzione delle competenti commissioni parlamentari”. E in riferimento alla raccolta differenziata “e’ stato appositamente previsto che i rifiuti organici, con i rifiuti biodegradabili di giardini e parchi, i rifiuti alimentari e di cucina prodotti dai nuclei domestici, ristoranti, servizi di ristorazione, punti vendita al dettaglio e rifiuti simili prodotti dall’industria alimentare dovranno essere raccolti in modo differenziato con contenitori a svuotamento e riutilizzabili o con sacchetti compostabili certificati”.   Menia conclude: “Viene cosi’ sancito l’obbligo anche per i cittadini di utilizzare, per i rifiuti organici, i contenitori alternativi rispetto ai tradizionali sacchetti di plastica. Questi ultimi resteranno destinati alla raccolta differenziata avente ad oggetto la sola plastica”.

 

“Salutiamo con favore le parole del sottosegretario all’Ambiente Menia” dice il senatore Francesco Ferrante, responsabile per il Pd per le politiche relative ai cambiamenti climatici, augurandosi che «non ci siano altri ripensamenti e nuove proroghe, come purtroppo è già successo, che sono costati tantissimo all’Italia in termini di inquinamento e innovazione». «Era stata annunciata -ricorda Ferrante- per il 1° gennaio 2010, grazie ad un nostro emendamento nella Finanziaria del 2007, la messa al bando delle buste di plastica. Nel frattempo, il cosiddetto ‘inquinamento biancò ha afflitto l’ambiente del nostro Paese. Non mettere al bando i sacchetti non biodegradabili vuol dire infatti disperdere nell’ambiente ogni anno un milione di tonnellate di plastica prodotta con centinaia di migliaia di tonnellate di petrolio».  “La conferma dello stop definitivo alla produzione dei sacchetti di plastica dall’1 gennaio 2011  _ concorda Ermete Realacci, responsabile Green Economy del Pd _ e’ sicuramente una buona notizia. Adesso ci auguriamo che sia finalmente la parola definitiva e che si apra una nuova stagione per l’ambiente, l’innovazione, la chimica”. Del resto questa “e’ una proposta per cui il Pd si batte da anni”.