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Wwf: Minambiente a rischio scomparsa. La Prestigiacomo ammette: “Abbiamo evitato la chiusura dell’Ispra”

15 ottobre 2010 0 commenti

 

Ad affermare che i tagli imposti da Tremonti con la “legge di stabilità” sono stati pesantissimi è stato lo stesso ministro dell’Ambiente. 330782-nucleare‘’Se non altro con le modifiche apportate ieri pomeriggio _ ha detto Stefania Prestigiacomo in una intervista _ abbiamo evitato la chiusura dell’Ispra’’. Anche ‘’i parchi nazionali non corrono piu’ rischi’’ ha aggiunto il ministro, ma ‘’ovviamente non basta: ambiente e Sud sono temi strategici tanto quanto la scuola’’.

E infatti  il Wwf accusa: è stato superato il livello di guardia. “Con il Governo Berlusconi il bilancio del ministero dell’Ambiente e’ stato sostanzialmente ridotto a meno di un terzo rispetto a quello del 2008“. “Da alcune indiscrezioni” sembrerebbe che “nonostante le proteste e le proposte del ministro, Stefania Prestigiacomo, il Consiglio dei Ministri abbia licenziato un bilancio che per il 2011 attribuisce al dicastero dell’Ambiente una cifra pari a poco piu’ di 500 milioni di euro“. Si tratta, continua l’associazione del Panda, di una cifra “destinata a diminuire di una decina di milioni nel 2012 per poi scendere addirittura sotto i 500 milioni di euro nel 2013″.  Gli ambientalisti ricordano che “gia’ all’inizio di questa legislatura si mise in dubbio l’esistenza del ministero” in questione, ma “oggi di fatto si tagliano le gambe alla protezione dell’ambiente”.

 Il Wwf denuncia quindi “un trend economico finanziario suicida (o omicida?) per il ministero nell’Ambiente“, ricordando come “nel 2008 questo dicastero avesse un bilancio pari a 1 miliardo e 649 milioni di euro, ridotto nel 2009 ad 1 miliardo 265 milioni e poi drasticamente tagliato nel 2010 a soli 734 milioni di euro“. Il Wwf critica quindi il Governo in tema di ambiente: “Non solo non si trovano risorse per i Parchi, ormai ridotti sotto la soglia di sussistenza”, ma addirittura, denunciano, “secondo le indiscrezioni raccolte il bilancio della direzione generale Protezione della natura del ministero dell’Ambiente vedra’ il proprio minimo storico con cifre che si assesteranno tra gli 88 e gli 86 milioni di euro”.

Stefano Leoni, presidente del Wwf Italia, di fronte a tutto questo pur comprendendo “la gravissima situazione economica del Paese, e quindi la necessita’ sia delle riduzione che della ridefinizione della spesa pubblica”, non nasconde che “il taglio abnorme subito dal ministero dell’Ambiente dimostra una clamorosa sottovalutazione non solo dei temi della conservazione della natura e della tutela del territorio, ma anche una grave miopia di quanto questi siano connessi alle politiche di sviluppo ed alla salvaguardia della qualita’ della vita dei cittadini”.  Per Leoni questa decisione “e’ ancora piu’ grave” se si considera “la coincidenza con l’Anno Internazionale della Biodiversita'”, e che mancano “pochi giorni dall’apertura in Giappone della conferenza sulla biodiversita’, dove tutto il mondo discutera’ di come tutelare meglio il patrimonio naturale del pianeta da cui dipende la nostra vita”. L’Italia,
conclude il presidente del Wwf, “nega a questo settore la materiale possibilita’ di esistere: e’ una scelta politico-istituzionale insostenibile per il nostro paese”.