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Legambiente: “I nostri dati sugli ecosistemi urbani non sono sbagliati. Bisogna riflettere”

21 ottobre 2010 0 commenti

smog“I dati e la classifica di Ecosistema Urbano di Legambiente non sono affatto sbagliati nè tanto meno ideologici, sono semplicemente dati, peraltro tutti forniti da fonti comunali o comunque istituzionali. Viste le pretestuose polemiche, ecco in sintesi i dati già forniti nelle scorse ore”. È quanto si legge in una nota di Legambiente Lazio. “La Capitale – sostiene Legambiente – peggiora per l’inquinamento atmosferico da ossidi di azoto (sia in termini assoluti, da 51,9 a 54,4 microgrammi per metro cubo considerando la media annuale tra tutte le stazioni di monitoraggio che per posizione in classifica dal 78° all’81° posto della classifica nazionale) e per l’ozono (passando dal 29° al 33° posto), mentre per le polveri sottili risale la classifica, dal 64° al 59° posto”.

“Le auto -prosegue Legambiente- risultano in crescita (da 70 a 71 auto ogni 100 abitanti), mentre rimane il primato nazionale tra le metropoli per il parametro dell’uso del trasporto pubblico (541 viaggi/abitante/anno) e il secondo posto per quello dell’offerta (65 km/vettura/abitanti/anno), che rimane però fermo allo stesso dato dello scorso anno. Sul fronte rifiuti, la produzione procapite resta molto alta, nonostante la crisi economica (641,7 kg/ab/anno), mentre la raccolta differenziata resta quasi ferma al palo con il 19,5% (l’azienda ha poi comunicato il 20,7%), facendo comunque perdere posti in classifica alla Capitale dal 70° al 78° posto”.
“La Capitale si aggiudica la maglia nera a livello italiano per i consumi elettrici domestici procapite con 1.403 kWh per abitante (100° posto in classifica) – continua l’associazione ambientalista – e rimane a fondo classifica per i consumi idrici (234,3 litri per abitante al giorno) e per la quota di imprese con certificazione Iso 14001 presente nella provincia (1,39 con indice su 1.000 imprese censite)”.

“Per la prima volta nella storia della Capitale – aggiunge l’assessore – siamo ampiamente sotto al limite imposto dall’Unione Europa dei 35 superamenti annuali (la centralità che al 18 ottobre ha fatto registrare più superamenti è Cinecittà con 25). Nel 2009 si sono registrati il 47% di sforamenti in meno rispetto al 2007, un dato addirittura migliorato quest’anno. Al 18 ottobre 2010 Roma registra il 72% di sforamenti in meno rispetto allo stesso periodo del 2007. Una differenza impressionante (161 sforamenti complessivi nel 2010 a fronte di 565 sforamenti del 2007)”.

“Prima di far uscire fantasiose classifiche – conclude De Lillo – sarebbe opportuno fare tutte le verifiche perchè dal sondaggio pubblicato emerge una visione artefatta della città che invece ha iniziato un percorso virtuoso. Legambiente che molto spesso brilla per interessanti iniziative, dovrebbe evitare il terrorismo ambientale al fine di alimentare la strumentalizzazione politica. Spero che nei settori di non mia competenza affrontati nel sondaggio Ecosistema Urbano non siano stati commessi gli stessi macroscopici errori”.