Ogm, Galan accelera: “Bloccare la ricerca per ragioni ideologiche mi sembra sbagliato”
“Bloccare la ricerca in nome di una ideologia mi sembra sbagliato. Poi potrà essere giusto magari decidere di non utilizzarlo in Italia, ma come si fa a dire alle università di non ricercare in quel settore quando lo fanno in tutto il mondo?”. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, a margine del Salone del gusto di Torino, rispondendo a una domanda dei cronisti circa la sua posizione sull’impiego degli ogm in agricoltura.
“Io sono – ha aggiunto – per una apertura totale a tutto ciò che può innovare e che scegliamo di usare in agricoltura. Nessuno può sosituirsi alla scienza. Senza la ricerca nel nucleare non avremmo gli esami radiografici che hanno salvato la vita a milioni di persone. L’innovazione, ha proseguito, consentirà di affrontare il problema della necessità crescente di superfici coltivabili, grazie all’aumento della produttività. “C’è una sciagura – ha spiegato – che sta colpendo il mondo, quella delle abitudini alimentari cinesi che stanno cambiando, spostando la richiesta dal riso alla carne. Per produrre carne serve molta più terra, la Cina sta comprando distese immense”. “Questo problema – ha sottolineato – si risolve con la tecnologia, aumentando la produttività delle superfici. In questo modo si evita anche di abbattere le foreste e compromettere la biodiversità”.
Il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan ha anche sottolineato che “è’ il momento di rivedere gli obiettivi tradizionali della Pac (Politica agricola comune), di darle una maggiore semplificazione per creare occupazione e piu’ reddito”. Galan ha ricordato che il ministero ha presentato nei giorni scorsi ‘’materiali e documenti utili a sviluppare il dibattito in Italia’’’ con l’obiettivo di ‘’portare il nostro Paese ad assumere un punto di vista condiviso, cosi’ da essere forte e autorevole presso Parlamento e Commissione europea’’.
La nuova Pac dopo il 2013 e’ un’esigenza – ha spiegato Galan – dettata ‘’dalle rinnovate esigenze dei produttori, dei consumatori, delle imprese agricole, in generale dei cittadini europei. E’ una maggiore semplificazione della Pac cio’ che conta, tale da rendere l’agricoltura europea piu’ competitiva, in grado di creare occupazione, di aiutare a sviluppare un’agricoltura sostenibile sotto il profilo sociale e ambientale. Certo, oggi fare agricoltura non rende e bisogna trovare il modo di voltare pagina’’.