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Terzigno, il governo frena: “congelata” cava Vitiello. Ma ai cittadini non basta

24 ottobre 2010 0 commenti

terzignoIl “piano Bertolaso” non convince la gente di Terzigno e Boscoreale. La manovra del governo per placare le proteste contro le discariche della discordia rimbalza contro un muro di gomma. Non un tentativo di compromesso, “ma un grande inganno” lo ritengono nei due comuni vesuviani che si oppongono alle due grandi fosse per l’immondizia.

E mentre il capo della Protezione Civile tratta con i sindaci, dal presidio della Rotonda di Via Panoramica si ribadisce il “no alle discariche”. “Venduti, andate via”, urlano in piena notte i manifestanti ai quattro sindaci che vengono a illustrare i termini dell’intesa con Bertolaso, mentre alcune persone con il volto coperto li minacciano affinché non sottoscrivano alcun impegno. E’ un secco no a uno dei punti cardine del documento preparato ieri sera, che dovrebbe essere firmato oggi in prefettura a Napoli, ovvero la rinuncia a tutte le manifestazioni di piazza. E infatti, anche questa notte, la tensione è sfociata in una vera e propria battaglia notturna. Oltre tre ore di guerriglia urbana, che si è chiusa con due fermi e il sequestro di una bomba molotov. Il modo peggiore per dire che il presidio non solo rimane, ma prosegue ad oltranza. “La riunione in prefettura è solo un grande imbroglio. La nostra posizione è che queste discariche si devono chiudere. Non ci sono altre alternative per noi”, riferiscono i comitati di ambientalisti locali, ribadendo che non firmeranno il ‘documento Bertolaso’

Il documento elaborato in prefettura a Napoli e illustrato in piazza a Terzigno da quattro dei sindaci dei paesi interessati, nella sostanza, garantisce l’accantonamento a tempo indeterminato del progetto della nuova discarica di Cava Vitiello, le analisi e la bonifica di Cava Sari con il coinvolgimento della comunità locale, lo sversamento – dopo tre giorni di sospensione – dei rifiuti dei soli paesi vesuviani in quest’ultima discarica. Il tutto in cambio del silenzio della piazza. Che non ci sta e lo fa capire a chiare lettere. “E’ solo un modo per prendere tempo”, spiegano i comitati locali. “Noi da qui non ce ne andiamo, resteremo a difendere la nostra salute e il nostro territorio”, riferiscono, confermando l’organizzazione di un corteo pacifico che partirà dalla rotonda Passanti di Terzigno. La notte ha portato solo fuoco e fiamme. Auto incendiate, pietre, fuochi d’artificio e molotov sono state lanciate da circa duecento teppisti contro le forze dell’ordine. Quasi quattro ore di battaglia che mettono in dubbio la firma dell’intesa. “Abbiamo condizionato la firma del documento al fatto che devono immediatamente cessare le proteste, che poi sappiamo purtroppo alimentate da fattori esterni”, aveva detto il capo della Protezione civile prima che a Terzigno fosse notte fonda. Se questa è davvero una condizione, allora questo accordo è già carta straccia.

I cittadini di Boscoreale, durante un breve incontro con il sindaco Gennaro Lancella, hanno ribadito questa mattina il loro no alla ipotesi d’accordo prospettata ieri pomeriggio nel corso di un vertice in prefettura. Secondo i manifestanti e’ inaccettabile che si parli solo di accantonamento nel progetto di apertura di un secondo sversatoio all’interno di Cava Vitiello. I manifestanti sollecitano invece un provvedimento legislativo che cancelli del tutto questa ipotesi. Preoccupazioni vengono espresse anche in merito alla bonifica di Cava Sari, la discarica attualmente in esercizio dalla quale si sono levati miasmi che hanno scatenato la protesta degli ultimi giorni. Insomma, le rassicurazione giunte dal Palazzo di Governo di Napoli non tranquillizzano le popolazioni locali che rilanciano un no secco. Di tutto cio’ Lancella si fara’ portavoce nell’incontro che era stato fissato in un primo momento per le 10 di questa mattina e che e’ slittato alle 12 proprio per consentire un confronto diretto tra la popolazione e il Primo cittadino di Boscoreale. Questi’ultimo centro, anche se la discarica si trova nel territorio di Terzigno, e’ quello maggiormente colpito dal disagio legato alla presenza dell’impianto di smaltimento.

E ci sono stati nuovi incidenti la notte scorsa a Terzigno. La polizia ha arrestato due 21enni, Fabio Spirito e Annunziata Alfieri, per i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. I due giovani, spiegano alla questura di Napoli, facevano parte «di uno dei gruppi di facinorosi che per tutta la notte hanno attaccato le forze dell’ordine impegnate a Terzigno». Poco dopo le 2, in seguito a diversi assalti ai poliziotti «con vere e proprie tecniche di guerriglia urbana, con lanci di sassi, petardi e molotov in via Panoramica direzione Pompei una frangia di manifestanti tra cui i due giovani ha tentato di nascondersi in una traversa laterale, dove sono stati bloccati ed arrestati». Durante le fasi dell’arresto, altri giovani col volto nascosto da passamontagna sono riusciti a scappare. Alcuni agenti hanno dovuto ricorrere alle cure dei sanitari degli ospedali di Boscotrecase. I poliziotti hanno trovato e sequestrato una molotov ed un cappuccio di lana a cui erano stati praticati due fori. Lunedì mattina i due giovani saranno giudicati per direttissima. Ieri durante l’ultimo atto di guerriglia urbana si sono contati sei feriti, di cui cinque agenti di Polizia e un carabiniere.