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Allarme maltempo, Veneto in ginocchio. Bertolaso: “Situazione grave, ma sotto controllo”

2 novembre 2010 0 commenti

Vicenza - Allarme maltempo, i fiumi in piena creano alluvioni inContinuano i disagi sulla autostrada A4 in Veneto a causa del maltempo e la polstrada sconsiglia di mettersi in viaggio a coloro che devono recarsi nelle zone del vicentino e del veronese. Sulla ‘Serenissima’ – riferisce la polstrada – resta la chiusura obbligatoria a Montebello, nel vicentino, per chi proviene da Venezia e a Soave, in provincia di Verona, per chi proviene da Milano. In uscita a Montebello si registrano 2 chilometri di colonna in direzione di Milano.

Per ora, l’area compresa tra San Bonifacio, Verona e Soave, nel veronese, e il centro di Vicenza e Caldogno, nel vicentino, sono le zone piu’ colpite dal maltempo, mentre la situazione a Padova regge, dopo i violenti nubifragi delle ultime ore.

Per i veicoli provenienti da Venezia è obbligatoria l’uscita al casello di Montebello e si consiglia di percorrere la strada per Lonigo – Cologna Veneta – Soave e rientro in A4. Sempre sulla A4 ci sono 12 chilometri di coda nel tratto Dolo – Padova Est. Per i veicoli provenienti da Milano resta la deviazione obbligatoria a Verona Est tangenziale sud di Verona e il consiglio è quello di percorrere la SS.434 ‘Transpolesana’ da Verona verso Legnago, Rovigo.

La polstrada sconsiglia di mettersi in viaggio a coloro che devono recarsi nelle zone del vicentino e del veronese.. Nei tratti autostradali e nelle grandi arterie della regione, dove la situazione è più critica a causa degli allagamenti, per emergenza, sono presenti vigili del fuoco, personale della protezione Civile e unità operative della polizia stradale per ripristinare la transitabilità.

Dopo l’ondata di maltempo che si è abbattuta nella zona, un uomo risulta disperso a Caldogno nel vicentino: si tratta di un anziano di 75, scomparso da ieri mattina. L’uomo, riferiscono i carabinieri di Thiene, si trovava nella propria casa con la moglie, la donna lo ha visto scendere al piano di sotto proprio quando è arrivata l’ondata di piena e acqua e fango hanno invaso lo scantinato. Sul posto i sommozzatori dei vigili del fuoco non sono ancora riusciti a entrare nello scantinato a causa della corrente delle acque di piena.

L’uomo, spiegano i militari potrebbe anche essere uscito di casa, e aver trovato rifugio in alcune abitazioni della zona, non tutte ancora raggiunte dai soccorsi.  Ieri invece, è stato ritrovato l’uomo che risultava disperso sempre nel vicentino, a Cresole di Caldogno, dove è esondato il fiume Bacchiglione. L’uomo era rimasto bloccato in casa ed è stato recuperato dai vigili del fuoco.

Intanto, proprio ora, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso sta presiedendo a Vicenza una riunione presso la Prefettura per fare il punto degli interventi. Sono presenti il prefetto del capoluogo berico, Melchiorre Fallica, il sindaco Achille Variati, vari assessori comunali e provinciali, oltre a rappresentanti dell’Esercito, impegnato con i suoi uomini nei soccorsi.

‘’Ieri abbiamo cercato di far fronte all’emergenza – ha detto il sindaco prima di iniziare la riunione – adesso ci deve aiutare lo Stato’’. L’assessore provinciale di Vicenza Morena Martini sta firmando un’ordinanza che prevede la chiusura delle scuole superiori anche per domani, mentre lo svolgimento delle lezioni per gli istituti di livello inferiore e’ demandato alla decisione dei singoli sindaci.

Ammontano a milioni di euro i danni provocati dall’ondata di maltempo che si è abbattuta sulla penisola provocando frane e esondazioni con campi allagati, semine perdute, coltivazioni e serre distrutte. È quanto emerge da un primo bilancio della Coldiretti sugli effetti del maltempo che ha colpito a macchia di leopardo nelle città e nelle campagne dove si registrano anche problemi per la viabilità rurale per effetto delle frane e degli smottamenti.

Molto dipenderà dall’evoluzione del tempo che potrebbe aggravare una situaizone già molto difficile. All’elevato rischio idrogeologico in Italia non è certamente estraneo – denuncia la Coldiretti – il fatto che un territorio grande come due volte la regione Lombardia, per un totale di cinque milioni di ettari equivalenti, è stato sottratto all’agricoltura che interessa oggi una superficie di 12,7 milioni di ettari con una riduzione di quasi il 27 per cento negli ultimi 40 anni.

L’erosione di terre fertili è imputabile – precisa la Coldiretti – alla sottrazione per usi industriali, residenziali, civili ed infrastrutturali, oltre che all’abbandono delle zone marginali. Il progressivo abbandono del territorio e il rapido processo di urbanizzazione spesso incontrollata non è stato accompagnato da un adeguamento della rete di scolo delle acque ed è necessario intervenire per invertire una tendenza che – sottolinea la Coldiretti – mette a rischio la sicurezza idrogeologica del Paese. Una situazione aggravata dai cambiamenti climatici in atto che – conclude la Coldiretti – si manifestano con una maggiore frequenza con cui si verificano eventi estremi, sfasamenti stagionali, maggior numero di giorni consecutivi con temperature estive elevate, aumento delle temperature estive e una modificazione della distribuzione delle piogge.