Home » Redazione Ecquo » Inquinamento »

Conai: negli ultimi 10 anni -30% pakaging plastica

3 novembre 2010 0 commenti

conai “Negli ultimi 10 anni, grazie anche alle politiche di prevenzione, la diminuzione del peso degli imballaggi in plastica e acciaio per alimenti e’ stata rispettivamente del 28% e del 30%. Circa il 50% in meno, invece, il peso dei sistemi di chiusura in alluminio”. E’ quanto rileva ‘La prevenzione eco-efficiente’, dossier presentato da Conai (il consorzio per il recupero dei rifiuti di plastica) a ‘Ecomondo‘, la fiera della sostenibilita’ in corso a Rimini. Il documento (riferito al periodo 1999-2008) rileva i “grandi vantaggi che possano essere ottenuti riducendo il volume dei rifiuti”, e questo “anche attraverso cambiamenti nei modelli di progettazione, produzione, distribuzione e consumo delle merci”.

Vantaggi, sottolinea il dossier, sono anche economici: infatti la prevenzione applicata ai rifiuti di imballaggio ha permesso nel corso di oltre 10 anni, di conseguire “benefici per 500 milioni di euro tra costi di smaltimento, emissioni, costi esterni da trasporti evitati”. Un valore, questo, pari a “un quarto del totale potenziale dei benefici (oltre 2 miliardi di euro) che il settore rifiuti urbani avrebbe potuto esprimere se adeguate politiche di prevenzione fossero state implementate”, sottolinea il rapporto. Per l’Italia la raccolta e riciclo degli imballaggi ha portato “ricadute positive stimate in 6,7 miliardi di euro”. In particolare sono stati evitati costi di smaltimento per “oltre 3,2 miliardi di euro”, e “nel solo 2009, tali ricadute si sono ulteriormente incrementate, raggiungendo 7,8 miliardi di euro”.Infine, nel periodo considerato dallo studio, l’Italia avrebbe avuto un beneficio potenziale derivante dalle politiche di waste management valutabile in circa 24,7 miliardi di euro- Il dossier, spiega Piero Perron, presidente del Conai, si intitola ‘La prevenzione eco-efficiente’ perche’ “rappresenta a pieno titolo la nuova visione, discussa a livello europeo”, secondo cui “la prevenzione riguarda l’intero ciclo di vita non solo degli imballaggi, dall’estrazione delle materie prime fino al riciclo e alla trasformazione in nuovi manufatti, ma anche dei prodotti imballati”. I casi di eccellenza nell’eco-packaging, “per una diminuzione di emissioni di Co2 pari oltre al 30%”, sta a dimostrare che c’e’ “un percorso gia’ in atto”, sottolinea Perron. Adesso, servono “sforzi per rendere il packaging piu’ compatibile con l’ambiente”.

Conai annuncia di aver messo a punto uno strumento per supportare produttori e utilizzatori di imballaggi nel cammino verso soluzioni piu’ eco-efficienti. Si tratta di un
metodo di analisi semplificata che permette il calcolo dell’impatto ambientale degli imballaggi in termini di Gwp (Global warming potential, la valutazione delle emissioni di CO2 e di tutti i gas che contribuiscono all’effetto serra), Ger (Gross energy requirement, l’indicatore dell’energia totale estratta dall’ambiente durante tutto il ciclo di vita di un prodotto) e Water footprint (indice che definisce la quantita’ di acqua impiegata nella produzione e nella commercializzazione dei beni).