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Attenzione ai biocarburanti a go go: ambientalisti contro il piano Ue

8 novembre 2010 0 commenti

Ue“Gli obiettivi comunitari in materia di biocarburanti causeranno in tutto il mondo il cambio d’uso di 69.000 chilometri quadrati di suolo nei prossimi dieci anni con effetti negativi su clima, foreste, biodiversita’ e sicurezza alimentare“. Lo rivela il nuovo rapporto ‘Biocarburanti: l’impatto delle strategie Ue– Quando bio non e’ sinonimo di verde’, lanciato oggi da una larga coalizione di Ong europee, composta da Greenpeace, ActionAid, Bird Life International, Client Earth, European Environmental Bureau, Fern, Friends of the Earth Europe, Wetlands International, Transport & Environment.  
 Il rapporto afferma che, “a causa di pericolose politiche adottate in sede europea, sara’ necessario destinare alle colture energetiche un’area pari a due volte il Belgio, mettendo in serio pericolo foreste, ecosistemi naturali e comunita’ piu’ povere, gia’ affette da una delle piu’ gravi emergenze umanitarie al mondo: la fame”. L’Europa, infatti, aumentera’ significativamente l’uso di biocarburanti nel settore dei trasporti con l’obiettivo di arrivare nel 2020 al 9,5% del totale dei carburanti. “Il cambiamento dell’uso dei suoli per soddisfare la crescente domanda di energia comportera’ la necessita’ per le attivita’ agricole di espandersi altrove, spesso a scapito di foreste, pascoli e altri ecosistemi ricchi di carbonio”, segnala il cartello di associazioni ambientali. Gli obiettivi europei causeranno, quindi, “un’emissione aggiuntiva di gas serra compresa tra 27 e 56 milioni di tonnellate, l’equivalente di 12-26 milioni di nuove auto in circolazione”.  Se la politica europea non cambiera’, “i biocarburanti che l’Europa utilizzera’ nei prossimi 10 anni causeranno un aumento delle emissioni di gas serra compreso tra l’81 e il 167% rispetto alle fonti fossili”. 
 

Nell’attuazione degli obiettivi europei, “cinque Paesi saranno responsabili dei 2/3 dell’aumento delle emissioni dovute al cambio d’uso dei suoli”. Inghilterra, Spagna, Germania, Italia e Francia produrranno rispettivamente 13.3, 9.5, 8.6, 5.3 e 3.9 milioni di tonnellate di nuova CO2 al 2020.  “I danni che l’Europa causera’ con il suo Piano per i biocarburanti son o molto chiari- sostiene Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia-foreste ed ecosistemi naturali verranno distrutti o gravemente compromessi solo per alimentare i serbatoi delle nostre automobili con la cosiddetta ‘benzina verde'”. “Di fatto, il Piano europeo giustifica Uela politica delle multinazionali nell’accaparramento di terre nei Paesi in via di sviluppo da destinare alla produzione di biocarburanti piuttosto che a quella di cibo- afferma Livia Zoli, responsabile dell’Unita’ di Policy di ActionAid- in questo modo, le politiche energetiche europee pongono in serio pericolo milioni di persone, aggravando ulteriormente il gia’ drammatico problema della sicurezza alimentare, soprattutto in Africa”.   Ad oggi, il rapporto rappresenta “la valutazione piu’ realistica mai realizzata sugli impatti degli obiettivi Ue in materia di biocarburanti”, ed e’ diffuso a poche settimane dallo studio sul ‘Cambio indiretto dell’uso dei suoli’ (Indirect land use change- Iluc) che la Commissione europea dovra’ presentare entro fine anno.

 Greenpeace, ActionAid, Bird Life International, Client Earth, European Environmental Bureau, Fern, Friends of the Earth Europe, Wetlands International, Transport & Environment chiedono ai governi europei e alla Commissione di “dare priorita’ all’efficienza energetica nei trasporti, valutando tuttavia attentamente e con la massima urgenza le reali conseguenze della sua politica in materia di biocarburanti sul cambiamento climatico e la sicurezza alimentare”. La nuova legislazione europea “dovra’ considerare l’impatto complessivo dei biocarburanti dando un peso molto importante anche agli effetti del cambio d’uso dei suoli”.