Napolitano nel Veneto alluvionato: “Inderogabili doveri di solidarietà. Chi ha competenze aiuti la regione”
La Costituzione prevede “inderogabili doveri di solidarietà”. Lo dice il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parlando nella sede del Mattino di Padova. Il Capo dello Stato è in Veneto dove ha incontrato e incontrerà i sindaci dei comuni alluvionati. Stamani parteciperà anche a una cerimonia del Cuamm, medici con l’Africa, che, ha detto “è un esempio molto alto dei doveri inderogabili di solidarietà”.
Il Capo dello Stato, partecipando alla celebrazione per i 60 anni del Cuamm, ha inoltre dichiarato: “Mi sono impegnato – ha sottolineato – a rappresentare la situazione e i problemi che i sindaci mi hanno esposto dando prova di avere fatto sforzi straordinari davanti all’emergenza. Io non posso sostituirmi a chi deve dare le risposte avendo competenze e responsabilità”.
VENETO, RIAPRONO STALLE E POLLAI
Nelle campagne del Veneto riprende il lavoro degli agricoltori e degli allevatori, che riaprono stalle e pollai dove si contano però 150mila animali in meno. A dare le stime è la Coldiretti, secondo la quale il maltempo dei giorni scorsi ha provocato, tra gli animali da cortile e da allevamento, una vera e propria ecatombe: oltre centomila tacchini, ventimila polli, cinquemila conigli e centinaia di maiali e mucche, per un totale di circa 150mila animali sono morti annegati a causa dell`alluvione e degli allagamenti che hanno colpito principalmente il triangolo di terra compreso nelle province di Padova, Vicenza e Verona.
Anche gli animali rimasti vivi sono stati costretti ad abbandonare le stalle allagate sottoponendosi ad uno stress straordinario, che sta provocando il crollo nella produzione di latte fino al 30% nelle mucche, tra le quali si stanno registrando anche casi di malattie da raffreddamento. Eppure la vita riprende: nel Padovano tornano a ripopolarsi le stalle evacuate dopo la rottura del Bacchiglione, del Frassine e del Tesina. Sono più di un migliaio i capi bovini che sono tornati a “casa” dopo oltre una settimana di difficoltà da parte degli allevatori, costretti a peregrinare più volte al giorno anche in più stalle in cui erano ospitati provvisoriamente gli animali. A Casalserugo, Ponte San Nicolò, Bovolenta, Cartura sono almeno una ventina le stalle ripulite a tempo di record dal fango dell`alluvione e ripopolate, anche grazie alla solidarietà degli altri agricoltori della Coldiretti che si sono offerti per un aiuto.
Si torna lentamente alla normalità anche negli allevamenti fra Veggiano, Mestrino, Saccolongo dopo l`alluvione ma ora – evidenzia la Coldiretti – resta grave il problema dell` alimentazione del bestiame con i foraggi che sono stati nella quasi totalità distrutti dall`acqua. Nella Bassa Padovana, fra Saletto, Ospedaletto, Vighizzolo, Carceri, Megliadino San Fidenzio e San Vitale, gli allevamenti di pollame maggiormente colpiti hanno perso tutti gli animali che sono morti affogati e devono quindi ripartire da zero: ripuliti i capannoni è in corso il recupero ed il ripristino di tutte le strutture.
In provincia di Vicenza in particolare a Arcugnano, Caldogno si torna a mungere in una quindicina di allevamenti gli stessi che avevano dovuto interrompere le consegne alle latterie di latte prodotto da più di 500 mucche. Le cantine del veronese – continua la Coldiretti – stanno ripristinando le attrezzature e i macchinari. Ancora da quantificare i danni alle scorte di concimi, mangimi, fieno e altri mezzi tecnici con il sistema dei Consorzi agrari del Veneto.