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Incentivi per il risparmio energetico: forse Tremonti ci ripensa e li salva

11 novembre 2010 0 commenti

TremontiIl governo pensa di introdurre” il bonus energia del 55% per le ristrutturazioni edilizie in chiave eco-compatibile “nel milleproroghe”. Ad affermarlo il consigliere politico del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, nonché relatore del ddl stabilità, Marco Milanese. La battaglia, cara ad ambientalisti ed industriali, che ha tra i suoi portabandiera il Pd e ha il sostegno anche del Fli e del ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, si è rafforzata in questi giorni raccogliendo nuove adesioni e sembra aver convinto il governo.

Nel primo pomeriggio si è capito che qualcosa si stava muovendo. L’emendamento sul bonus per le ristrutturazioni eco-compatibili è stato riammesso in commissione Bilancio alla Camera, dove è in discussione il ddl stabilità. La proposta di modifica presentata dal capogruppo del Pd in commissione Ambiente, Raffaella Mariani, prevede un’agevolazione fiscale del 55% per chi effettua delle ristrutturazioni edilizie che mirano al risparmio energetico.

SAGLIA (PDL): BONUS VERDE ESSENZIALE

”La detrazione fiscale del 55% sulle ristrutturazioni edilizie e’ oggetto di riflessione da parte del Governo. L’efficienza energetica e’ fondamentale per centrare gli obiettivi obbligatori europei”. E’ quanto ha detto in mattinata Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico con delega all’energia, in merito al dibattito sulla norma per la riqualificazione energetica. ”Il Ministero – continua il sottosegretario in una nota – ha elaborato una formula che prevede un costo netto per lo Stato di 150 milioni di euro a fronte di un volano di investimenti di almeno 3 miliardi. La misura si compensera’ da se’ grazie al maggior gettito provocato dall’incremento dei lavori. Si tratta di una vera e propria misura di politica industriale”.

FLI: FINALMENTE IL GOVERNO HA CAPITO

Finalmente il governo ha capito che la proroga al 2011 della detrazione Irpef del 55% sulle spese per migliorare l’efficienza energetica degli edifici e’ essenziale in questo delicato momento economico”. Nino Lo Presti, capogruppo di Futuro e liberta’ in commissione Bilancio alla Camera, commenta con soddisfazione le dichiarazioni del sottosegretario allo Sviluppo economico Stefano Saglia, che parla di ‘riflessione in corso’ nell’esecutivo sugli ecoincentivi. Il deputato finiano ricorda come il suo gruppo abbia “piu’ volte sollecitato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti a non perdere l’occasione di inserire questa misura nel maxiemendamento alla legge di stabilita'”. Per Lo Presti, pertanto, “se il governo, come preannunciato da Saglia, non presentera’ un subemendamento in merito, o non lo fara’ depositare dal relatore, sara’ Fli che provvedera’, autonomamente, ad intervenire compiendo ogni azione perche’ la misura passi”.

LEGAMBIENTE: UN TAGLIO SAREBBE INCREDIBILE

Com’e’ possibile cancellare un provvedimento virtuoso che ha creato lavoro, permesso di ridurre le bollette energetiche, riqualificato case ed edifici? Le detrazioni del 55% per gli interventi di efficienza energetica in edilizia sono sicuramente il piu’ lungimirante intervento di sviluppo sostenibile introdotto negli ultimi anni in Italia. Sarebbe un gravissimo errore cancellarlo e provocherebbe danni assai rilevanti per le imprese e le famiglie”. Cosi’ il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, commenta l’ipotesi che le deduzioni del 55% per gli interventi di efficienza energetica in edilizia non compaiano nella legge di stabilita’ per il 2011. “Se il ministero dell’Economia confermera’ la sparizione degli incentivi- avverte- a partire da gennaio faremo sentire la nostra voce insieme a quella di molti altri. A pensarla come noi, infatti, ci sono imprenditori, costruttori e associazioni dei consumatori pronti a scendere in piazza”. Infatti, “non si capisce- continua il presidente di Legambiente- come il Governo possa essere incerto sul riconfermare una defiscalizzazione che, da quando e’ in vigore, ha dato davvero un impulso positivo alla nostra economia”. E se sara’ necessario “chiederemo all’Unione Europea d’intervenire- conclude Cogliati Dezza- visto che nel Piano per le rinnovabili inviato dal governo a Bruxelles a Luglio, il 55% era individuato come una delle strategie fondamentali per raggiungere gli obiettivi al 2020″, e quegli obiettivi “sono vincolanti”.

GLI ARCHITETTI: NON TOGLIERE IL BONUS

Il consiglio nazionale degli Architetti non condivide la decisione del ministro Tremonti di escludere dalla prossima Finanziaria la detrazione del 55% per le ristrutturazioni edilizie eco-compatibili. Gli architetti esprimono “amarezza e perplessità per una decisione totalmente non condivisibile, sia sotto il profilo economico che ambientale”. Per questo i professionisti chiedono al governo di “rivedere i provvedimenti annunciati accantonandoli e mettendo al contempo mano a quelle iniziative legislative, molte delle quali da tempo bloccate, a favore della riqualificazione territoriale e dell’innovazione tecnologica dell’edilizia”. Per l’associazione degli architetti “il taglio del bonus del 55% e il drastico ridimensionamento dei fondi destinati al ministero dell’Ambiente confermano l’incapacità della politica italiana di guardare lontano: i due provvedimenti, se confermati – continuano – risponderebbero ad una mera logica di risparmio nel brevissimo periodo”. “Questi provvedimenti – concludono – contribuiranno, se possibile, a peggiorare ulteriormente le condizioni del settore edilizio”

ECODEM MOBILITATI

Piu’ di cento iniziative in altrettante citta’, da oggi 11 fino a domenica, per chiedere al governo la proroga delle detrazioni fiscali del 55% sulle spese sostenute dai cittadini per migliorare l’efficienza energetica delle loro case: prende il via la campagna promossa dagli Ecologisti Democratici insieme al Pd, con lo slogan ‘Non si interrompe una rivoluzione’. “La rivoluzione- spiega Fabrizio Vigni, presidente Ecodem- e’ quella avviata nel 2006 grazie alle misure del governo Prodi e dell’allora Ministro Pierluigi Bersani, che ha consentito all’Italia di imboccare la strada virtuosa dell’edilizia di qualita’. Una scelta che ci ha messo in sintonia con le politiche dell’Unione Europea e con gli obiettivi di efficienza energetica da raggiungere entro il 2020″. I risultati pratici, gia’ in questi primi quattro anni, “sono di assoluto valore- segnala Vigni- oltre 800mila gli interventi realizzati dalle famiglie italiane sulle loro abitazioni, per un volume di investimenti superiore agli 11 miliardi di euro. Con effetti positivi sia per l’ambiente (meno emissioni di CO2) che per l’economia (nuovi posti di lavoro e sostegno concreto a migliaia di imprese edili)”. Pero’, “nonostante questi risultati, il governo ha deciso di cancellare gli incentivi dalla fine di quest’anno. Sarebbe un delitto- conclude il presidente Ecodem- danno dell’economia italiana e dell’ambiente. Chiediamo non solo di confermare per i prossimi anni le detrazioni fiscali, ma anche di estenderle alla sicurezza antisismica degli edifici”.

ADICONSUM: GRANDI BENEFICI ANCHE PER LO STATO

L’Adiconsum non ha dubbi: l’ecobonus “ha portato fino ad oggi grandi benefici anche alle casse dello Stato”. Come dimostrato, infatti, “anche dall’Enea”, le entrate per maggiori tasse, Irpef, Iva ed emersione del lavoro sommerso “hanno reso allo stato il doppio del mancato gettito (11 milioni contro 6 milioni da dividere in 5 anni, ossia 1,5 milioni l’anno)“. Adiconsum quindi chiede al Governo di “inserire il rifinanziamento degli incentivi per la riqualificazione energetica nel Maxiemendamento al fine di garantire una reale ripresa del paese”. Insomma, “ancora una volta- dichiara Paolo Landi, segretario generale Adiconsum- in questa Finanziaria non sono stati presi provvedimenti per il rilancio economico”. Provvedimenti, come gli incentivi per le ristrutturazioni a risparmio energetico della propria abitazione “erano invece attesi dalle famiglie e dai cittadini- segnala Landi- anche perche’ portatori di una significativa riduzione della bolletta energetica”. Per il refinanziamento del 55% “si erano chiesti 400 milioni- dice il segretario Adiconsum- la mancanza del rinnovo di questo incentivo non favorisce, ma rallenta, la ripresa dalla crisi, lo sviluppo del mercato e il recupero del patrimono edilizio del Paese”. Rinnovo che oggi “stava portando importantissimi risultati come risparmio energetico e un valido contributo alla riduzione delle emissioni di CO2 come imposto dagli obiettivi del protocollo di Kyoto- dice Landi- obiettivi che cosi’ sara’ molto difficile raggiungere e che se non raggiunti costeranno sanzioni molto salate all’Italia. E chi paghera’? Facile: i consumatori con la loro bolletta”.