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Ecobonus risparmio energetico? Fuori dal ddl stabilità. Ma forse sarà ripescato

12 novembre 2010 0 commenti

TremontiDoccia fredda. Di sicuro nel maxiemendamento del Governo al Ddl stablità la proroga del bonus del 55% per gli interventi di risparmio energetico in edilizia non c’è. Le speranze che si erano accese nel primo pomeriggio di eri sono andate deluse. I rappresentanti di Fli però insistono: reintrodurre la misura in manovra. C’e’ gia’ un emendamento del Pd in materia, al quale si aggiunge un sub-emendamento dei ”futuristi”. Quella di non prorogare il bonus “e’ una scelta demenziale” dice il segretario del Pd Pierluigi Bersani.

Il relatore, Marco Milanese, ieri ha promesso: “La norma sara’ nel milleproroghe”. La proroga dell’agevolazione del 55% per l’edilizia verde “trovera’ albergo in un prossimo provvedimento” ha assicurato anche il viceministro all’Economia, Giuseppe Vegas, durante i lavori della commissione Bilancio della Camera sul Ddl di stabilita’. Vedremo. Certo c’è malcontento. La questione e’ stata sollevata da diversi gruppi, in particolare Fli che ha presentato un subemendamento al maxiemendamento del Governo e la ritiene questione fondante per il prosieguo dell’esame del provvedimento.

IL WWF: TOGLIERE L’ECOBONUS E’ UN ABOMINIO

E’ “un abominio la proposta del Governo di cancellare dalla Finanziaria le detrazioni d’imposta per l’efficienza energetica degli edifici”. Lo afferma il Wwf, che chiede “l’immeditata riconferma per almeno un altro triennio nella legge Finanziaria” e di “non rinviare a provvedimenti successivi che possono essere coinvolti dall’incertezza politica”. Per l’associazione del Panda “la cancellazione degli sgravi per l’efficienza energetica negli edifici non solo penalizzerebbe l’ambiente, ma anche l’economia”, dato che “in questi quattro anni sono stati avviati 843 mila interventi, con un fatturato di 11,1 miliardi”. Gli ambientalisti rilevano che “oggi il mondo sta andando verso un’economia ‘low carbon’ e molti Governi hanno impostato i propri interventi anticrisi proprio rafforzando le misure in tal senso”. L’Italia, invece, “e’ forse l’unico Paese europeo che non ha ancora nemmeno una strategia coordinata e operativa per ridurre le emissioni di CO2″. Nel nostro paese, continua il Wwf, “l’economia ‘low carbon’, per partire e diventare una realta’ ha bisogno di certezze per gli investitori”, e questo “tanto piu’ quando si tratta di famiglie”. Per l’associazione “un Governo che non garantisce nemmeno le poche certezze esistenti dimostra di non avere una visione ne’ del presente, ne’ del futuro”. Il Wwf invita quindi Comuni, associazioni industriali e artigiane, associazioni ambientaliste e forze della societa’ civile a “far sentire insieme la propria voce perche’ non si tagli uno dei pochi interventi capaci di futuro”.

CONFINDUSTRIA, COMMERCIANTI, BANCHE, AGRICOLTORI, SINDACATI: TOGLIERE l’ECOBONUS DANNO ECONOMICO GRAVE

“L’eliminazione del bonus del 55% per l’efficienza energetica risulta incompatibile con l’impegno assunto in sede europea di riduzione del gas serra e il venire meno di questa misura determinerebbe un grave danno economico ad oltre 400 mila imprese che occupano oltre tre milioni di dipendenti”.E’ chiarissima la posizione delle parti sociali aderenti al tavolo «Crescita e occupazione». Per Abi, Agci, Ania, Cgil, Cia, Cisl ,Claai, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confcooperative, Confindustria, Lega Cooperative, Rete Imprese Italia, Ugl e Uil “le misure di efficienza energetica sono inoltre indispensabili per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale vincolanti relativi all’accordo 20-20-20 sottoscritto dal nostro paese in sede europea». «Tutti i Paesi industrializzati stanno sostenendo con misure rilevanti sia la ricerca e l’innovazione tecnologica che l’economia verde quali fondamentali driver di crescita e di opportunità per lo sviluppo di nuove imprese e la conseguente creazione di nuova occupazione» prosegue la nota, aggiungendo che «le parti sociali chiedono con forza che nel Disegno di Legge di Stabilità per il 2011 venga prevista la proroga del bonus del 55% per l’efficienza energetica e venga introdotto, accanto al meccanismo dei voucher, il credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo per un importo almeno di 700 milioni di Euro pari allo stanziamento del 2008».

FEDERLEGNO: SI RISCHIA DI METTERE IN GINOCCHIO IL SETTORE

”Un dietrofront inspiegabile del Governo, che rischia di mettere ulteriormente in ginocchio il sistema industriale”: cosi’ Rosario Messina, presidente di FederlegnoArredo, commenta la decisione del Governo di togliere dal maxiemendamento alla Finanziaria 2011 la proroga alle detrazioni del 55% per gli interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico degli edifici. ”Si tratta di una decisione grave – prosegue Messina in una nota – che mette a rischio oltre 8.000 posti di lavoro solo nel comparto dei serramenti e colpisce pesantemente il rilancio dei consumi e di conseguenza lo sviluppo delle aziende. Non riteniamo giustificabile eliminare misure cosi’ importanti per rivitalizzare il sistema proprio in un momento di crisi e instabilita’ dei mercati. La decisione appare ancor piu’ grave e incomprensibile alla luce dei risultati positivi finora registrati grazie a questa misura, in particolare a sostegno del processo di emersione dell’economia”. ”Il bonus del 55% per la riqualificazione energetica e’ uno strumento di rilancio strategico per il comparto dei serramenti e per l’intero settore – afferma Alberto Lualdi, presidente di EdilegnoArredo – una scelta necessaria per riqualificare il patrimonio immobiliare italiano e ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera”. A breve FederlegnoArredo e Uncsaal presenteranno al Governo una mozione congiunta per il ripristino di tale misura.