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Ogm: la maggioranza degli europei è contraria. Dall’Efsa nuove linee guida

13 novembre 2010 0 commenti

eurobarometerLa maggioranza degli europei, e degli italiani, e’ contraria al cibo geneticamente modificato. La conferma arriva dall’ultimo sondaggio Eurobarometro reso noto oggi.   Il 54% degli europei e il 59% degli italiani infatti risponde che e’ d’accordo nel considerare gli Ogm ”non buoni per loro e la loro famiglia”. Nella classifica, si passa dall’80% dei lettoni al 78% dei greci che si dicono contrari a percentuali molto piu’ limitate tra gli irlandesi (39%) e gli inglesi (40%).  Due europei su cinque sono tuttavia d’accordo nel dire che gli alimenti geneticamente modificati possano aiutare gli abitanti dei Paesi in via di sviluppo, ma la maggioranza ritiene che gli alimenti biotech non siano sicuri per le generazioni future (58% degli europei e il 55% degli italiani).

 Il 59% degli europei (63% in Italia) ritiene inoltre gli Ogm non senza pericolo per la salute. Meno di un quarto pensa che gli alimenti geneticamente modificati non siano nocivi per l’ambiente.

Giro di vite dell’Efsa, l’autorita’ europea per la sicurezza alimentare, sull’autorizzazione per la coltivazione degli Ogm. E’ stata infatti redatta una nuova edizione delle linee guida per la valutazione del rischio ambientale con modifiche in sette punti che riguardano l’impatto degli Ogm sull’ambiente anche a lungo termine.  ”Questi riguardano in particolare la persistenza e l’invasivita’ della pianta Ogm – spiega il comunicato dell’autorita’ – considerando il possibile trasferimento dei geni da pianta a pianta; la probabilita’ e le conseguenze del trasferimento di geni dalla pianta ai microorganismi; la potenziale evoluzione della resistenza negli organismi bersaglio; i potenziali effetti sugli organismi non bersaglio; i processi bio-geochimici come i cambiamenti nella composizione del terreno, nonche’ il potenziale impatto delle tecniche di coltivazione, gestione e raccolta della piante Ogm”.

  Le nuove linee guida sono state redatte con il contributo sia di Ong contrarie agli organismi geneticamente modificati sia delle aziende che hanno gia’ chiesto l’autorizzazione alla coltivazione, e indicano anche con quali piante non Ogm quelle da studiare vanno confrontate per valutarne la sicurezza.  Sull’argomento Ogm, in particolare sull’obbligo dell’etichetta sui prodotti derivati da animali alimentati con Ogm, la Commissione Europea ha indetto una petizione da firmare all’indirizzo www.ep-empower.eu/epetitions/it/Home.aspx.