Traffic: cento tigri all’anno uccise dai bracconieri
Da decenni le tigri sono in declino: un secolo fa c’erano 100mila esemplari, mentre oggi si stima siano appena 3.200. Il rapporto esce alla vigilia di un Forum internazionale sulla tigre, che si terra’ a San Pietroburgo dal 21 al 24 novembre. ”Considerando che meta’ delle tigri del mondo abita in India – afferma Pauline Verheij, del programma congiunto Traffic-Wwf e autrice del rapporto – non sorprende che sia questo il paese dove sono stati effettuati il maggior numero di sequestri, mentre un numero elevato potrebbe indicare un grande commercio o un grande lavoro per far applicare la legge, ma anche una combinazione dei due fattori. In ogni caso evidenzia quanto le tigri siano sottoposte ad una forte pressione da parte dei bracconieri”. I ”prodotti” per i quali questi grandi felini vengono cacciati sono sempre gli stessi: pelli, scheletri, ossa, la carne, i denti, gli artigli, teschi e altre parti del corpo. Vengono impiegati in varie culture per decorazione, medicina tradizionale e anche ”incantesimi” di buona fortuna. Non manca anche il traffico di animali interi, vivi o morti.
‘‘Il rapporto – afferma Mike Baltzer, del Wwf – dimostra prima di tutto che il commercio illegale di tigri continua, a dispetto dei ripetuti e significativi sforzi per contrastarlo da tanti governi e organizzazioni”. I sequestri di pelli sono i piu’ comuni in India e Nepal e sono relativamente frequenti in Cina, Russia e Indonesia. Un aumento di traffici si registra in Indonesia, Nepal, Tailandia e Vietnam. Alcune aree sono paesi di passaggio, come il Nepal, oltre ai confini fra India e Birmania, Malesia e Tailandia, ma anche fra Russia e Cina. ”Per salvare le tigri in natura – aggiunge Steven Broad, direttore esecutivo di Traffic – servono azioni concertate per ridurre la domanda di parti di tigri nei paesi chiave in Asia”. I risultati indicano in generale ”una mancanza di volonta’ politica per la protezione delle tigri, la loro uccisione illegale e il commercio”.