L’Italia, una giungla di cemento. Roma, Venezia e Parma le città più ‘ingorde’
Ogni giorno nel nostro paese viene cementificata una superficie pari a piu’ di 100 ettari: Save the Children, dopo le parole del Papa sulla necessita’ di rilanciare l’agricoltura, fornisce dati preoccupanti sull’ utilizzo del suolo. Centinaia di migliaia di bambini, sottolinea l’organizzazione, vengono sempre piu’ privati di spazi fondamentali di verde e costretti a vivere in citta’ e territori sempre piu’ insani, squallidi e asociali.
Il peggiore esempio è Taranto, dove ogni persona ha a disposizione come ‘’verde’’ uno spazio equivalente a una foglia di insalata. Le cifre emergono da ‘L’Isola dei Tesori. Nuovo Atlante sui Minori in Italia’, che l’organizzazione presenta giovedi’ 18 novembre alle 10.30 alla Banca d’Italia.
Tra i il 1998 e il 2006 – si legge sull’Atlante dei minori – la cementificazione del suolo ha raggiunti livelli altissimi e davvero preoccupanti in molte citta’ grandi e piccole italiane: in testa alla classifica Roma, con un incremento annuo di 336 ettari di suolo ‘’impermeabilizzato’’, per un totale di 23 chilometri quadrati di costruzioni; segue Venezia, con una media annua di 151 ettari (il dato include molti corpi idrici), Parma (116 ettari, attribuibili anche alla linea dell’alta velocita’), Milano (82 ettari), Taranto (78).
Napoli, pur non essendo nella top ten delle citta’ con la maggiore crescita di suolo impermeabilizzato, condivide tuttavia con Milano il primato di città per tre quarti della sua superficie ricoperta da cemento e costruzioni e priva di aree verdi attrezzate. E tra le citta’ italiane con meno spazi verdi si segnala anche – gia’ nella top ten di quelle con la maggiore crescita di cemento e costruzioni – Taranto, dove gli abitanti si devono accontentare di una foglia di insalata (0,2 mq) ognuno.