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Accordo Cipe-Galan: 100 milioni di euro ad agricoltura e pesca. Napolitano: “Settori dimenticati”

18 novembre 2010 0 commenti

agricoltura_lavoratori--400x300Il Comitato intergovernativo di programmazione economica (Cipe) ha approvato la proposta di riparto del ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, dei 100 milioni di euro destinati al settore agroalimentare nell’ambito del Fondo Infrastrutture. Lo rende noto il ministero delle Politiche agricole, spiegando che le risorse “sono destinate per 64 milioni di euro a copertura del fabbisogno per l’erogazione dell’aiuto nazionale alla quota zucchero prodotta in Italia nelle campagne di commercializzazione 2009/2010 e 2010/2011”. Mentre “altri 4 milioni sono stanziati per interventi tesi a sostenere il rilancio della filiera ovicaprina”.

Per la “ristrutturazione” del settore della pesca arrivano 15 milioni di euro, riferiti in particolare alla “razionalizzazione della catena logistica e di commercializzazione”. Altri 7 milioni sono destinati al rifinanziamento dei Piani di settore, e 4 milioni di vanno invece al rifinanziamento del Piano di azione del settore dell’agricoltura biologica. Ulteriori 6 milioni di euro sono destinati a supporto dei sistemi informativi e dei controlli nei settori agricolo e della pesca. Sempre nella seduta di oggi, fa sapere il ministero delle Politiche agricole, e’ stata approvata la rimodulazione del fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti della Cassa depositi e prestiti (Cdp), che prevede “l’incremento di 100 milioni di euro delle dotazioni a favore degli interventi di ricomposizione fondiaria agricola”.

Il ministro dell’agricoltura Giancarlo Galan esprime in una nota ‘’la piu’ grande soddisfazione per quanto deciso oggi in sede Cipe a favore dell’agricoltura e della pesca’’. ‘’Il piu’ grande ringraziamento da parte mia – aggiunge in una nota il ministro – per il sostegno ricevuto dal Governo e da tutte le associazioni di agricoltura e pesca che hanno affiancato validamente l’impegno del mio ministero’’.

Le criticita’ dell’agricoltura in Italia ‘’si sono certamente aggravate nel corso del 2010 in una situazione economica mondiale ancora segnata da pesanti difficolta’ e incognite. Esse richiederebbero un’attenzione almeno preoccupata, di cui l’agricoltura sta invece beneficiando assai poco in un dibattito pubblico in Italia che tende piuttosto ad ignorarla’’. E’ un avvertimento contenuto in un videomessaggio che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato al convegno di Fai e Wwf, a Bologna, dal titolo ‘Sos Agricoltura’.

Il dibattito pubblico, per Napolitano, dovrebbe rivolgersi ‘’anche al ruolo dell’agricoltura, nella salvaguardia dell’ambiente e del territorio, nell’uso sapiente delle risorse naturali, nella rivalutazione dell’impegno costituzionale, nella tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione’’. L’accento va posto, ha proseguito il presidente, ‘’sul nesso tra l’azione necessaria per superare i fattori di crisi e contrastare i rischi di decadimento dell’attivita’ produttiva agricola’’ e ‘’un rinnovato impegno a puntare sulle potenzialita’ offerte dal nostro patrimonio storico, di civilta’ e di bellezza per la crescita degli scambi tra Italia e resto del mondo, e per lo sviluppo diffuso di un turismo di qualita’ altamente competitivo’’. Il paesaggio italiano, infatti ‘’e’ tratto inconfondibile della nostra identita’ nazionale e fattore attrazione e di forza dell’Italia anche nel nuovo contesto internazionale’’.

‘’Il rischio di una riduzione delle risorse destinate alla Pac e’ assai preoccupante per l’agricoltura italiana. Per evitarlo occorre aumentare l’impegno del governo e principalmente dei ministri Tremonti e Galan in sede UE’’. Lo afferma in una nota Enzo Lavarra, presidente del forum delle politiche agricole del PD.

‘’Purtroppo – osserva – a differenza di altri Paesi, il governo italiano non ha ancora definito le sue priorità negoziali e questo e’ molto grave’’. Per questo il forum del Pd ha istituito un intergruppo istituzionale composto da parlamentari italiani ed europei che si incarichera’ di elaborare una propria posizione e sollecitare la definizione di una piattaforma condivisa del sistema Paese.