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Allarme del Wwf: “Rischio chiusura per le riserve naturali siciliane”

19 novembre 2010 0 commenti

foto-parchi-urbaniEmergenza aree protette in Sicilia. Se le Riserve della Regione nelle prossime ore non verranno inserite in un provvedimento normativo riparatore, queste saranno destinate alla chiusura. Paradossale perché avviene nel 2010, anno internazionale della Biodiversità, all’indomani della conferenza di Nagoja dove si e’ stabilito a livello mondiale di aumentare da qui al 2020 le aree protette per tutelare la biodiversità: 76 riserve naturali, 28 gestite dalle Associazioni ambientaliste per un totale di 90 lavoratori.

La prima Riserva gestita dal WWF fin dal 1995 è quella di Saline di Trapani. Oggi il WWF gestisce 4 riserve (Capo Rama, Saline di Trapani e Paceco, Lago Preola Gorghi Tondi, Torre Salsa) per un totale di 2000 ettari fondamentali per la tutela e la conservazione della natura di tutto il territorio regionale. Sono 16 ad oggi i dipendenti del WWF impegnati nella gestione delle 4 Riserve. Si tratta di diverse professionalità che si sono formate negli anni della gestione e che portano sul territorio un know how, quello del WWF, di livello internazionale che oggi rischia di andare perso con la perdita di questi importanti posti di lavoro. Lo stesso vale per le riserve gestite dalle altre associazioni.

La presenza costante del personale nelle Riserve Naturali e l’attività di vigilanza, unitamente alla campagna di informazione, sensibilizzazione e di educazione ambientale attuata dagli enti gestori e alla repressione delle illiceità secondo criteri di legge, hanno consentito di ottenere ottimi risultati sia nella salvaguardia del patrimonio naturale che nel ripristino del principio della legalità in aree dove per decenni sono state compiute, spesso impunemente, attività di ogni sorta: bracconaggio, pesca dalla scogliera, cementificazione selvaggia, scarichi di materiale di diverso genere e natura, scarichi fognari fuori norma, pascolo abusivo, ecc.

Gran parte di queste attività illecite si sono fermate con l’istituzione delle l’aree protette, mentre altre si sono notevolmente ridotte in seguito alla vigilanza e all’intervento del personale delle Riserve. V’è di più. In questi anni le riserve sono state veri e propri laboratori a cielo aperto che hanno portato importanti collaborazioni con le Università ed istituti di Ricerca, con risultati prestigiosi dal punto di vista scientifico per la conservazione della biodiversità.

Tutto questo oggi sembra non interessare all’amministrazione regionale. Sono troppi mesi ormai che alle Riserve non arrivano più i trasferimenti dalla Regione, che sono un obbligo contrattuale, e che vengono descritti scenari per il 2011 peggiori di quelli attuali. “Non ci sono i soldi per pagare gli stipendi e per svolgere tutte le attività di gestione”, è l’allarme lanciato questa mattina dai dipendenti delle Riserve gestite dal WWF questa mattina in una conferenza stampa tenutasi presso la CGIL di Palermo. Siamo davvero preoccupati di quello che sarà il futuro, nostro e del territorio siciliano che in questo momento non sembra essere una priorità del Governo Regionale siciliano”.

“Il WWF continuerà a chiedere alla Regione il puntuale rispetto degli impegni assunti in Convenzione – dichiara Pier Francesco Rizza, presidente del WWF Sicilia – e sono tante le iniziative di mobilitazione che stiamo mettendo in campo proprio per far si che l’attenzione su questo tema rimanga alta. Le istituzioni regionali dovranno prendersi la responsabilità di dire cosa intendono fare del patrimonio naturale della nostra regione. Se non dovesse bastare, ci rivolgeremo alle istituzioni nazionali ed internazionali per chiedere di intervenire in base alle loro competenze in tema di tutela della biodiversità e della rete natura 2000”.

“Sono addolorato per la situazione che si sta vivendo in Sicilia – dichiara Fulco Pratesi, presidente Onorario del WWF Italia – si rischia di ritornare indietro di venti anni, con un colpo di spugna sulla storia di quelle Riserve e sulle battaglie delle Associazioni ambientaliste e di tanti cittadini che hanno portato ad avere una parte importante del territorio regionale protetto. Anche io mi associo all’appello lanciato questa mattinaper chiedere al Presidente Lombardo di trovare al più presto una soluzione per le Riserve per il futuro e per impedire che decine di persone, competenti, capaci e motivate, perdano il lavoro”.